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Una relazione di un ottimo segretario, di un ottimo politico, di un ottimo radicale. Di destra

Le parole di Pannella non sono state convincenti: la frase ad effetto “ottimo segretario,ottimo politico, ottimo radicale” seguita da quel “nel partito si è impegnato poco” non ha dissolto le nubi sul rapporto con l’ex delfino Capezzone. L’allievo ha evidentemente superato il maestro, offuscandolo, e il Maestro,legittimamente, lo ha fatto fuori. Politicamente,però, Capezzone è tutt’altro che finito. Il discorso che ha tenuto a Padova,più che un bilancio di fine mandato è sembrato un rilancio su un tavolo da poker particolarmente affollato. Se togliamo la “tara politica” che gli impone di dire “resto nel centrosinistra”, il netto del discorso è sostanzialmente un’apertura liberale a destra: meno scuola pubblica, meno redistribuzione del reddito e meno stato. Che Capezzone alla Rosa nel Pugno non ci creda lo hanno capito anche i muri, che Capezzone possa (non voglia, possa) spostarsi a destra a me non pare fantapolitica. Se al discorso di ieri aggiungiamo un ulteriore pilastro,quello della politica estera, otteniamo il profilo di un politico occidentale e americano in politica estera e liberale in economia. Che stia a sinistra è una radicale anomalia,tutta italiana.

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