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Ci siamo ripresi la piazza, riprendiamoci il futuro

Se c’è una cosa che ho sempre ammirato della sinistra è la sua capacità di parlare di qualsiasi tema:welfare, scuola, equità, legalità, ambiente. Sono diventati tutti temi di sinistra, nonostante le soluzioni che a sinistra propongano siano fallimentari. Per la piazza è sempre stato lo stesso: in piazza ci va solo la sinistra, solo loro sanno organizzare le manifestazioni, solo loro spostano la gente. Ma da ieri no. Senza sindacati amici, senza gente a cui abbiamo pagato la gita, senza organizzazioni capillari sul territorio abbiamo portato a Roma un sacco di gente. Settecentomila o due milioni conta poco: eravamo tantissimi. C’erano operai, commercianti che hanno chiuso il negozio, professionisti che hanno rinunciato a un giorno di lavoro, artigiani, impiegati, pensionati. Gente perbene, gente che le piazze le visita per turismo o per l’aperitivo del sabato sera. Gente che non ha mai manifestato ma che ieri si è stretta attorno ai suoi leader per ribadire che un popolo di centrodestra c’è. E vuol farsi sentire. E’ nato il partito unico, ieri sera,anche se Casini non se ne è accorto. E’ nato con Berlusconi leader e,probabilmente, Fini candidato premier. E con Bossi a portare le istanze federaliste. Una squadra, come ha sottolineato il leader di An, che unisce diverse culture e prospetta un’idea di società condivisa. Un’unione di intenti che ieri si è ripresa la piazza e da oggi deve riprendersi la scena della politica. Per conquistare il futuro, per tornare al governo.

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