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Auguri, Friul!

Con un ricordo del presidente Edouard Ballaman al 3 aprile 1077, quando a Pavia l’imperatore Enrico IV concesse al patriarca Sigeardo l’investitura feudale con prerogative ducali su tutta la Contea del Friuli, atto di nascita dello Stato patriarcale friulano, si è aperta la seduta del Consiglio regionale. In quel momento – ha sottolineato Ballaman – il Friuli riacquistava integrità territoriale e autonomia politica. L’esempio friulano rappresenta una delle forme più mature di organizzazione politica unitaria e accentrata nell’Europa medioevale. Il territorio concesso dall’imperatore nel 1077 non coincide con quella che è oggi la Regione Friuli Venezia Giulia, ma sicuramente ne è parte integrante e l’autonomia allora riconosciuta sta – a giudizio del presidente del Consiglio – alla base, per lo meno culturale, della nostra autonomia speciale nata con lo Statuto promulgato nel gennaio del 1963. Un’autonomia e una specialità che parte da lontano, quindi, anche se i motivi di oggi non sono certamente quelli del 1077, del 1947, del 1963 – ha aggiunto Ballaman. Le condizioni socio economiche e culturali sono mutate in positivo, anche se la difficile crisi economica che stiamo attraversando sta mostrando le difficoltà di un sistema economico che inevitabilmente non può non risentire delle influenze mondiali dell’economia. Credo però di poter affermare, senza tema di smentita, che i motivi della nostra specialità e autonomia oggi sussistano più che mai, proprio e anche in ragione della crisi che stiamo attraversando. Lo Stato ha iniziato un percorso, ormai irreversibile, per trasformarsi in senso federale, tra poco avremo il federalismo fiscale e il prossimo passo dovrà essere quello del federalismo istituzionale. Questo non può significare che la nostra autonomia e le nostre prerogative verranno omologate alle potestà che verranno assegnate alle altre Regioni. Ritengo piuttosto – così ancora Ballaman – che la nostra esperienza e le nostre capacità di amministrare bene dovranno essere fatte valere affinché il Friuli Venezia Giulia continui a essere Regione autonoma e speciale. Dobbiamo farlo comprendere a tutti coloro che vorrebbero, ma non ci riusciranno, eliminare le Regioni autonome, che non sono luoghi di privilegio, ma istituzioni, territori, popolazioni che sanno e vogliono continuare a esercitare le loro prerogative e le loro potestà in un contesto socio economico che conferma e probabilmente rafforza i concetti per cui sono autonome. Ricordare oggi, per queste ragioni, il 3 aprile del 1077 – ha concluso Ballaman – mi sembra importante e utile per un segnale forte alla comunità regionale, ma non solo a questa, di quanto noi pensiamo sul futuro della nostra autonomia e specialità. Via ACON.

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