Tags

Related Posts

Share This

Ricordare Alamo*

Ricordare Alamo, non è una cosa banale, ricordare un assedio di tredici giorni durante il quale 183 soldati resistettero a 1700 non è una cosa che può essere liquidata con una battuta. Eppure oggi Vittorio Zucconi scrivendo un articolo per Repubblica, nel quale commentava (sarcasticamente) le minacce di secessione Texane, concludeva con queste parole: “Se gli avventurieri eroici arroccati a Fort Alamo fossero stati ragionevoli e realisti, questo sarebbe ancora Messico. E agli Stati Uniti sarebbero stati risparmiati otto anni di governo del texano George Bush il Giovane.” A parte il fatto che qualcuno dovrebbe dire a Zucconi che Bush, come suo padre, non è Texano ma è nato in Connecticut, è veramente triste vedere come venga banalizzato un fatto che ha segnato la storia americana in modo indelebile. Con il ricordo di Alamo, il 21 Aprile 1836 Sam Huston, comandante delle forze Texane, spronò i suoi soldati nella battaglia contro le armate Messicane guidate dal dittatore Antonio Lopez de Santa Anna, e i suoi soldati conquistarono l’indipendenza per il “Lone Star State” in soli 18 minuti di battaglia. I 183 eroi, molti dei quali erano volontari venuti da altri stati come il celebre David Crockett e i suoi Tennessee Mounted Volunteers, che vennero trucidati nella missione spagnola di Alamo sapevano a cosa stavano andando incontro, ma sapevano anche che valeva la pena essere lì per quella terra che aveva dato a loro una speranza di vita migliore. E in quei tempi di frontiera avere la speranza era forse la cosa più importante che un uomo poteva portare con se. Per questo motivo furono realisti e ragionevoli, perché difesero la loro concreta speranza nonostante gli fosse stata offerta più volte la possibilità di arrendersi. Se non fossero stati realisti e ragionevoli probabilmente si sarebbero arresi; perché un’ideologia acriticamente seguita, non avrebbe resistito a tredici giorni d’assedio con la morte certa come unica prospettiva. Dopo tutte le notti insonni che hanno passato a causa dei bombardamenti, dopo aver visto la marea di soldati messicani fare breccia tra le loro difese, dopo aver provato il terrore di chi capisce che ormai è tutto finito, ecco dopo tutto questo, caro Zucconi quei 183 uomini meritano di riposare in pace e di non essere tirati in ballo così squallidamente. In questi giorni di Tea Party lo spirito Texano si è di nuovo fatto sentire, e mai come in questo momento sono attuali le parole che un David Crockett, ormai schifato dalla politica, pronunciò alla fine di un suo discorso a Washington: “You may all go to hell, and I will go to Texas.” Capito Zucconi? * di Filippo Nardelli Filippo Nardelli, è un lettore di FreedomLand che ha scritto questo pezzo davvero eccezionale che volentieri pubblichiamo sperando di ospitarlo ancora su queste pagine

468 ad