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David&Maggie

Come ben immaginate, le polemiche sul confronto tra David Cameron e Margareth Thatcher non mi hanno mai particolarmente entusiasmato. Chiarire se David Cameron sia o meno thatcheriano (e atteso che lo sia, capire quanto lo è) non è tema delle prossime elezioni e la lezione più evidente che arriva dalle ultime tre batoste elettorali inflitte ai Tories dal Labour Party di Tony Blair è che sventolare asetticamente la figura di Maggie sperando basti per vincere è un clamoroso errore. Tattico e strategico. In questi ultimi anni il Partito Conservatore è cresciuto, ha elaborato idee e metodi nuovi e, secondo alcuni (me per primo), ha definitivamente archiviato l’era Thatcher. Non vi è (e come potrei mai) un giudizio negativo in questo. Tutt’altro: il modo migliore per tradire la straordinaria esperienza di governo di una donna così speciale è farla diventare una sorta di feticcio da esibire, sullo stile delle magliette del Che che si vedono ai raduni di sessantottini fuori tempo massimo. Se la Thatcher corresse per una competizione elettorale oggi, probabilmente, farebbe cose per nulla diverse da quelle che sta facendo David Cameron. Pretendere di giudicare il leader conservatore sulla scorta di quel che la Thatcher ha fatto in quasi tre mandati di governo è sbagliato e ingeneroso. Lasciatelo lavorare e vincere in santa pace le prossime elezioni, poi ne riparliamo.

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