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Meritiamo qualcosa di più

Voglio bene a Silvio Berlusconi, perchè senza di lui non andrei a votare. Perchè senza la straordinaria intuizione di Forza Italia in questo paese staremo scegliendo tra sinistra e centrosinistra. Voglio bene a Silvio Berlusconi perchè la mia storia poltica è Silvio Berlusconi. Appartengo, e molti altri giovani di centrodestra con me, a quella generazione che non si è mai sentita nè democristiana, nè socialista, nè missina. Una generazione di “ex niente”, che si è aggrappata a Berlusconi e alla suo “Partito Liberale di massa” come all’ultima speranza concreta di riformare questo paese. Siamo stati accanto a Berlusconi nel 2001, difendendo quel governo da una campagna mediatica odiosa e strumentale in cui tutto il Paese veniva descritto come in perenne rivolta nei confronti del Premier. E siamo stati lì anche nel 2005 quando i Casini e i Follini chiedevano discontinuità dopo il 12 a 2 delle Regionali. Non ci siamo mai mossi, perchè abbiamo creduto con Berlusconi che governare questo paese non fosse nè inutile nè impossibile, ma doveroso. E abbiamo creduto, assieme a pochi altri, che solo il centrodestra potesse governare per il cambiamento e non contro di esso. Abbiamo perso le elezioni del 2006 per un pugno di voti, quando eravamo rimasti quattro gatti a credere all’impresa. Quando i Casini e i Follini di cui sopra ormai si erano disimpegnati, quando i Fini non facevano campagna elettorale e i liberali con la puzza sotto il naso sceglievano scientemente di non votare. E ci siamo stati in quel biennio sciagurato targato Prodi, a manifestare a piazza San Giovanni, a sentirci un solo grande popolo, unito sotto il segno di un centrodestra unico e non diviso. Poi i gazebo, il predellino, i bocconi amari mandati giù (la Brambilla, l’emarginazione di Martino, le tasse mai abbassate e un compromesso democristiano/socialista come linea guida), le nuove elezioni e il nuovo governo. Non abbiamo mai mollato, perchè con tutti i suoi difetti, Silvio Berlusconi è stata ed è ancora la scelta migliore. Però non siamo dei tifosi, non siamo un fan club, non ci stiamo a passare come cervelli all’ammasso del berlusconismo, contrapposti alle fazioni armate d’odio degli antiSilvio. Siamo gente che pensa con la propria testa, che ama la Politica, che crede in un modello di sviluppo che si chiama libero mercato, che sta convintamente dalla parte degli Stati Uniti. Siamo gente strana ma siamo anche la sola possibilità che ha questo paese di avere una destra moderna. Se Berlusconi crede di poterci liquidare con una semplice alzata di spalle, si sbaglia di grosso. Noi siamo qui, dalla sua parte, e ci siamo stati quasi sempre. Ma chiediamo e pretendiamo il rispetto e la passione che offriamo. Chiediamo al Presidente del Consiglio di fare quello per cui è stato eletto: governare, cambiare, sburocratizzare e liberare questo paese. Delle sue feste ci interessa poco o nulla, delle frequentazioni private ancor meno, delle beghe familiari proprio niente. Ma se non vuole che si parli di questo, se pretende come è giusto che sia che si parli di Politica, allora inizi lui per primo a togliersi i panni del clown populista e a mettersi quelli che a noi piacciono tanto del rivoluzionario liberale. Parli nuovamente di tasse da abbassare, di lacci da togliere alle imprese, di separazione delle carriere, di libertà dei popoli e di meritocrazia. E vedrà che, non ci sono veline che tengano, noi saremo dalla sua parte. Ma questo è il momento di osare. Noi meritiamo qualcosa di più.

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