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Il colpo di teatro del Cav

Le veline in lista, poi le ragazze immagine in camera, il divorzio con sua moglie e quello da Gianfranco Fini. Silvio Berlusconi è un uomo abituato ad affrontare l’emergenza. Ed è un uomo che nell’emergenza tira fuori il meglio. Nella sostanziale apatia di fine 2008 si inventò i gazebo, il predellino, il Pdl e un partito in grado di rivitalizzare un popolo e il suo leader in un colpo solo. Oggi, in questo assaggio autunnale di 2009, il colpo di teatro potrebbe chiamarsi “election day”. No, non “elezioni anticipate”. Che nella testa della gente suonano simili a “crisi” o a parole così. Proprio “election day”, presentato magari come una grande mossa per risparmiare milioni di euro accorpando elezioni regionali e nazionali ed evitando in futuro di spendere soldi preziosi per i cittadini. Peccato che le legislature, in Italia, non durino mai cinque anni, ma questo potrebbe essere un dettaglio se schiacciato da una massiccia campagna di comunicazione come solo Silvio sa. Continua su Notapolitica.it

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