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No, Blair no

Il Foglio, come ben sapete tutti quanti, è l’unico quotidiano italiano per cui il sottoscritto è disposto a pagare. E le battaglie del Foglio sono sempre originali, provocatorie, geniali. Anche quella per Tony Blair presidente dell’Unione Europea è una battaglia bella e intelligente. Ma non la condividiamo. Tony Blair è uomo di sinistra, di una sinistra alla moda e user friendly. Ma comunque di sinistra. Per noi Tony Blair ha rappresentato molto, nel bene e nel male. E non ci dimentichiamo certo la vicinanza agli Usa nella Guerra al Terrorismo, la capacità di rendere gli Inglesi orgogliosi della propria nazione e una rivoluzione politica che ha avvicinato la sinistra alla gente e la gente alla politica. Detto questo non ci può sfuggire il dato principale: oltre il rispetto dovuto e la stima meritata, Tony Blair ha convinzioni diverse dalle nostre. Il Daily Mail, nei giorni delle dimissioni di Blair da Primo Ministro, scrisse un pezzo in cui mise in evidenza tutte le cose che non andavano dei dieci anni di blairismo britannico. Oggi ce lo ritroviamo candidato a Presidentissimo dell’Unione Europea e ci viene da sorridere. Il centrodestra stradomina l’Europarlamento, il Regno Unito sceglie di chiudere con Blair, Brown e il New Labour e tutto quello che sappiamo fare è candidare il buon Tony a capo del carozzone blu con tante stelline?  L’impressione mia personale è che dovremmo avere il coraggio di candidare qualcun’altro, scrollandoci di dosso una volta per tutte questa ridicola soggezione culturale nei confronti della sinistra mondiale. Io dico Aznar e Rasmussen, per fare due nomi. E mi sembrano molto meglio di Blair, e so che governerebbero l’Europa molto meglio di Blair e so che hanno un’idea di Europa molto più vicina alla mia rispetto a quella di Tony Blair. Forse perchè sono di centrodestra, ma non dovrebbe essere considerato un problema, almeno non da noi.

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