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Solo una cosa

[poi non parlo più di politica italiana fino al 6 Maggio – data in cui si vota per le elezioni inglesi] Tendenzialmente sono d’accordo con il contenuto di alcune rivendicazioni di Gianfranco Fini: democrazia interna al partito, richiamo al ’94, dialettica maggiore su alcuni temi. Concretamente mi fido poco di Gianfranco Fini: il patto con Mario Segni, le tre punte nel 2006, le mille giravolte e una strategia politica che non definirei geniale.  Detto questo – e cioè che a Fini non farei mai parcheggiare la mia utilitaria, figurarsi guidare il mio partito – è semplicemente assurdo pensare di rompere con chiunque non la pensi come il mainstream del partito. Allo stesso modo è assurdo dire tutto e il contrario di tutto e voler rifondare Alleanza Nazionale, le correnti, i colonnelli e una minoranza di destra con temi di sinistra. Così come è da utili idioti voler sempre remare contro. Sintetizzando: io credo al Pdl, al partito unico del centrodestra, ci federerei pure la Lega e vorrei più democrazia interna, più dialettica, più spirito del ’94, più Berlusconi, più Fini e meno pretoriani. Dell’uno e dell’altro.

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