Dite qualcosa

Che il Pdl stia andando a rotoli non lo dice quel gran criticone di Simone Bressan, che ci potrebbe anche stare. Lo sanciscono i numeri, impietosi, di un esodo annunciato.

Poco sotto avvisavo del probelma politico vero: Gianfranco Fini, con tutti i suoi difetti, rischia di diventare l’approdo innaturale dei tanti delusi da questo partito gestito peggio di una bersaniana bocciofila.

Se ne è andato Alfredo Biondi, liberale storico. Rischia di andarsene Roberto Rosso, uno che Forza Italia l’aveva fondata e che era stato un ottimo sottosegretario al lavoro. Martino non si vede e non si sente più e uno come Benedetto Della Vedova è stato sostanzialmente costretto a trasferirsi in mezzo a ex fascisti, socialisti pentiti, reduci della destra sociale.

Il problema che nessuno dei maggiorenti vuole cogliere è che questo movimento poteva essere un esperimento straordinario di fusionismo a destra e si è rivelato, invece, un partito imbalsamato e bloccato da chi, con ogni evidenzia, ha il terrore di perdere una piccola fetta del suo potere.

Quando le cose vanno male – e qui stanno andando malissimo – qualcuno dovrebbe prendersi le sue responsabilità con coraggio ed onestà. Tanto per essere chiari fino in fondo: questi dirigenti non durerebbero nemmeno una settimana in qualsiasi partito di centrodestra vero. Né in Francia, né in Spagna, né tantomento in Inghilterra o Stati Uniti.

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