EL GòPO

Dopo che il repubblicano texano Lamar Smith, dalle colonne del Washington Post, aveva sottolineato la discreta prestazione del GOP tra l’elettorato ispanico alle ultime elezioni di midterm, anche l’insostituibile Jay Cost – sul sito del Weekly Standard – decide di avventurarsi sull’impervio sentiero della demografia elettorale. E scopre che il partito repubblicano è effettivamente migliorato nella sua capacità di attrarre il voto ispanico (38% contro il 30% di 2008 e 2006), ma spiega che la strada è lunga, tortuosa e soprattutto obbligata.

Il messaggio è chiaro: “Mentre non c’è praticamente speranza che il GOP riesca a fare progressi significativi nell’elettorato afro-americano, un messaggio elaborato attentamente rispetto agli elettori ispanici potrebbe annullare quasi del tutto il vantaggio democratico in questo segmento, come è già successo nel 2004”. Del resto si tratta di un blocco demografico che è cresciuto dal 3% di elettorato attivo del 1994 all’8% del 2010 (anche se negli ultimi anni il trend è piuttosto piatto).

La buona notizia per il GOP è che alle midterm i democratici sono andati addirittura peggio con i “white voters” (37% nel 2010, contro il 45% del 2008 e il 47% del 2006). E per loro potrebbe non essere sufficiente aggrapparsi alle leggi immutabili della Demografia. “Tenere insieme – scrive Cost – una coalizione elettorale multi-razziale/multi-etnica è molto più difficile di quanto credano molti liberal-democrat”.

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