La prima sconfitta di Cameron

Prima o poi doveva arrivare. Zurigo, ore 16:30: Joseph Blatter apre la busta con il nome della nazione che ospiterà i Mondiali di Calcio 2018. In corsa ci sono Russia, Spagna/Portogallo, Inghilterra e Belgio/Olanda. A rappresentare l’Inghilterra sono scesi da Londra David Cameron, David Beckham e il principe William. Un Dream Team che avrebbe dovuto fare l’ultimo, accorato, appello per riportare una finale mondiale a Wembley dopo il 1966 (ultimo mondiale vinto dai Lions).

Niente da fare. L’ha spuntata la Russia dei petrolieri, di Batman-Putin e di Robin-Medvedev. Cameron ci aveva messo la faccia, augurandosi addirittura un ticket impossibile: England 2018 – Usa 2022. E’ andata male con Russia e Qatar a battere la concorrenza angloamericana.

Per Cameron è la prima, vera, sconfitta da quando è diventato Premier. Ha peccato un po’ troppo di superbia è ha pensato che bastasse un lavoro fatto bene per portare a casa il risultato. L’Inghilterra aveva la storia, la cifra tecnica, il marketing migliore. Forse non la miglior “diplomazia calcistica”. E per questo, oggi, ancor prima di David Cameron è finita sul banco degli imputati la Football Association.

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