Serie A

Che ci siano giornalisti per cui mezza critica equivale alla censura e altri che puoi perquisirli alle sei del mattino e nessuno si indigna, lo avevamo capito.

Poi abbiamo capito anche che esistono intercettazioni finite sui giornali e interrogatori verbalizzati direttamente in prima pagina ascrivibili al sacrosanto “diritto di cronaca” mentre se le fughe di notizie  riguardano alcuni amici bisogna perquisire la giornalista, la redazione del giornale e mezzo Csm.

Ci siamo anche accorti che se la Chiesa difende la vita dal concepimento alla morte commette grave ed inaudita ingerenza nelle cose dello Stato, mentre se censura Berlusconi diventa il riferimento laico dei nostri maitre-a-penser e fa cosa buona e giusta.

Infine abbiamo preso atto che quando Isabella Ferrari mostrava le tette lo faceva per insegnare anatomia ai ragazzini e quindi onore a lei e alla sua funzione pedagogica, mica come quella zoccola di Sara Tommasi sui calendari.

Oggi, finalmente, si dice una cosa definitiva anche sulla prosituzione. Ci sono le puttane che vanno ad Arcore e ci sono “parecchie prostitute” che “hanno firmato il nostro appello”. Loro, che dicono tronfie “noi eravamo in lotta contro il mondo, volevamo rompere l’ipocrisia” mentre quelle del bunga-bunga sono solo “funzionali al sistema”.

Finalmente sappiamo che per le puttane, come per tutto il resto, la sinistra italiana ha una serie A e una serie B. B sta per Berlusconi.

Grazie, Concita de Gregorio.

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