Adesso

Ci avete spiegato con dovizia di particolari che l’Italia è nuovamente divisa in due. Da una parte i buoni, i “perbene”, i puri e i virtuosi; dall’altra i “permale”, i cattivi, gli sporchi e i viziosi. Ci avete convinto che la Minetti è solo una poco di buono, mentre Marianna Madia no, e che non possiamo proprio dire che sia lì per caso, che motivi per essere capolista alla Camera nella regione Lazio che ne sono a iosa.

Vi siete celebrati e cerebrati in piazza, umiliando le donne e strumentalizzandole contro Berlusconi nello stesso modo in cui le umilia lui, strumentalizzandole a suo pro. L’unica sottile differenza è che lui lo fa al caldo di Arcore e voi al freddo, in piazza.

Alla fine della giornata siete tornati a casa tronfi e festanti per aver trovato la terza via tra il comunismo che non fa più chic e quell’orpello assurdo di “una testa, un voto”. Adesso, finalmente, avete capito che il modo giusto per scegliere chi deve governare è lasciare in mano alle elites virtuose l’arduo compito della scelta. Su basi etiche, ovvio.

Ma non basta perché ci tocca condannare con fermezza – pena l’apparire poco à la page –  le intemperanze di Sallusti che mostra Vendola nudo ben prima che voi ci mostriate il premier in versione nature. Con, anche qui, una piccola differenza: che noi possiamo condannare questa pagliacciata senza apparire rosiconi, voi no.

Ma detto tutto ciò, a noi poveri buzzurri, rimane comunque una domanda ancora inevasa e adesso dovreste provare a rispondere: la volete o no la patrimoniale?

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