Troppo Buono

Diceva il Paròn “sul campo come nella vita”. Dovrebbe saperlo bene il vicino di casa del triestino Nereo Rocco, il caro Simone Bressan. Che ha sempre un debole per le cose light. Per esempio, impazziva per il conservatore morbido David Cameron piuttosto che per il duro David Davies quando si è trattato di scegliere il leader che aveva il compito di riportare i Tories al Numero 10 di Downing Street. Ci sono tornati, ovvio: ma azzoppati e con i disastrati liberaldemocratici sulle spalle. Ha avuto anche un (seppur breve) flirt per Barack Obama ai tempi delle primarie democratiche perché, secondo lui, qualcosa in comune con Cameron ce l’aveva. E poi è un fan sfegatato di Rafa Benitez.

Un signore. Posato, tranquillo, educato. Un gentleman del calcio moderno, nulla a che vedere con quel furbone di José Mourinho che invece è tanto abile a sfruttare la sudditanza psicologica dei giornalisti sportivi nei suoi riguardi. Un idealista contro un pragmatico. Idealismo contro realpolitik. Le cronache ci dicono che il Liverpool targato Benitez ha sempre messo sotto il Chelsea di Mourinho, comprese le occasioni in cui si trattava di staccare un biglietto per la finale di Champions League. Benitez con i Reds ne ha vinta una, in modo tale che a rifarla cento volte, il Milan vincerebbe tutte e cento le volte. L’uomo di Setubal ne ha vinte due e la seconda è giunta a coronamento di una stagione indimenticabile – e irripetibile – per l’Inter dei Moratti che prima dell’arrivo di Mourinho riusciva a iporsi solo grazie ai tribunali sportivi.

Sul campo come nella vita: il caro Simone è troppo buono. È come Leonardo, insomma. Quello venuto dopo Benitez, esatto.

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