Adesso Democrazia

Angelino Alfano è il nuovo segretario unico del Popolo della Libertà. Per lui si è speso in prima persona Silvio Berlusconi e il voto semibulgaro di oggi conferma la sostanziale unità del partito attorno al suo nome. Insediandosi ha pronunciato un discorso asciutto ma di livello. E’ un ottimo politico, è giovane, non è un ex qualcosa e ha davanti a sé una sfida che ne misurerà il carisma.

Per quanto mi riguarda continuo a non condividere il metodo della sua indicazione (la nomina, l’acclamazione, ecc) anche se nel merito avrei scelto comunque lui. Ha molte cose da fare (per cui gli auguro un sacco di fortuna) ma se posso umilmente segnalarne una, gli consiglierei di concentrarsi sul partito, sul movimento, sulla sua consistenza e sulla sua credibilità.

Oggi il partito è stato in tutto e per tutto Silvio Berlusconi. Dal cavaliere arrivava ogni legittimazione e nel cavaliere si esauriva ogni dibattito. E’ giunto il momento di rompere gli indugi e superare i tabù: basta percorsi tracciati da altri e classi dirigenti scelte per volontà divina. Torniamo dalla maggioranza silenziosa degli italiani e chiediamogli di scegliere che movimento sarà, con quali facce, con quali temi sull’agenda.

Capisco che la mossa potrebbe sembrare suicida ma se Alfano riuscisse a fare il democratizzatore del centrodestra allora sarebbe riuscito in quel che Berlusconi ha sempre fallito: creare le condizioni perché questo blocco moderato sopravviva al suo fondatore.

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