Governo Ombra?

Nelle occasioni ufficiali ha parlato di “governo di alto profilo”. Poi ha riunito lo stato maggiore del Pdl e si è lasciato andare: “teniamoci pronti”. Silvio Berlusconi si è tutt’altro che rassegnato e nel giorno del passaggio di consegne con Mario Monti a Palazzo Chigi si butta anima e corpo sul partito. Quel Pdl che non gli è mai piaciuto tanto (“non scalda i cuori” diceva qualche settimana fa) è in realtà diventato l’oggetto delle attenzioni del Premier.

Chi ha partecipato all’ufficio di presidenza di questa sera riferisce di un Berlusconi determinato a non farsi archiviare e pronto, anzi, a guidare la riscossa del centrodestra. Non parla di nuove possibili candidature a premier ma dice senza mezzi termini di essere intenzionato riprendere in mano la macchina organizzativa pidiellina che dovrà essere pronta in caso di ritorno alle urne.

Musica per gli scontenti del partito, quelli che mal hanno digerito l’appoggio a Monti e che hanno intravisto nel nuovo impegno del Premier uno spiraglio di lucidità. Ancora non è chiara la strategia berlusconiana ma pare che tutto ruoterà attorno ad un governo-ombra di impostazione anglosassone. Una sorta di esecutivo alternativo composto dai ministri uscenti e con le new entry pronte a prendersi i dicasteri virtuali che nel Berlusconi IV erano appannaggio della Lega Nord.

“Se fosse vero” sussurra qualche ben informato “sarebbe la dimostrazione che l’appoggio a Monti è un sostegno a tempo”. Già, ma quanto tempo?

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