La destra invisibile

Non ce ne voglia il mite Sandro Bondi ma la sua ultima uscita su Obama merita qualche considerazione. Un mio amico su Facebook commentando il mio stupore di fronte a quelle dichiarazioni mi aveva scritto “vabbè ma è Sandro Bondi” come a dire che, visto il personaggio, si potrebbe anche soprassedere.

Secondo me invece vale la pena soffermarsi un attimo su quelle dichiarazioni e chiedersi ma il Pdl è sempre un partito di (centro) destra oppure ormai è solo un rifugio per vecchi socialisti? Perché l’uscita di Bondi è solo l’ultima di una serie di indizi che ci fanno propendere più per la seconda ipotesi.

Anche volendo lasciar perdere il gesto di Alemanno che ha pensato bene di ispirarsi ad Obama per rispondere a Repubblica, basterebbe ricordare le parole di Frattini, Prestigiacomo, Gelmini e altri grondanti di venerazione per l’attuale inquilino della Casa Bianca (qualcuno ebbe anche il coraggio di aprire il blog pdlperobama che fortunatamente ha cessato di esistere).

Ma la cosa che lascia più perplessi è quando Bondi afferma di sostenere Obama da cattolico. Chissà se il poeta-parlamentare è al corrente di quello che sta succedendo all’interno del mondo cattolico americano che si è schierato in massa contro l’Obamacare. Ne dubitiamo.

Insomma, in fin dei conti preferivamo che la rivoluzione liberale fosse morta fra le braccia della nipote di Mubarak piuttosto che vederla sacrificata sull’altare di un’improbabile socialismo di ritorno.

Nell’attesa che qualcuno nel Pdl dica, anche per sbaglio, qualcosa di destra ci fa piacere sottolineare come gli effetti dell’endorsement di Bondi si siano già fatti sentire.

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