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Nipote, fai sognare anche noi
Siamo una famiglia che si colloca all’interno dell’attuale schieramento politico di centrodestra. Crediamo da sempre nella famiglia quale possibile mezzo di influenza culturale e politica, quale evoluzione del modo di informare e di essere informati. Negli ultimi anni abbiamo condiviso molte battaglie “famigliari”, contribuendo con passione e impegno alla realizzazione di progetti ambiziosi. Abbiamo sempre cercato di usare i nostri raduni tra parenti senza partigianerie, sforzandoci di non seguire ciecamente gli ordini di scuderia ma discutendo, confrontandoci, creando un canale di comunicazione anche con chi non la pensa come noi. Tutto questo, sia chiaro, rimanendo saldamente ancorati alle nostre convinzioni politiche e culturali. Avevamo riposto molte speranze nella crescente diffusione delle famiglie di centrodestra, sperando che prima o poi alle parole sarebbero seguiti i fatti concreti, l’impegno sul campo, la raccolta di quanto si era seminato in precedenza. Oggi, a malincuore, dobbiamo ammettere che poco o nulla è successo in questo senso. Si tratta di una riflessione che facciamo convintamente da mesi ma che particolarmente in questi giorni diventa tremendamente attuale. La candidatura a segretario del Partito Democratico di Enrico Letta,politico e parente di centrosinistra, ha messo in evidenza ancora una volta la differenza di impostazione che separa le famiglie che si riconoscono nell’attuale maggioranza di governo e quelle di centrodestra. Da anni ci siamo autoconvinti che noi siamo “le famiglie del fare ” contrapposti alle “famiglie del dire”; noi famiglia amorevole, loro parenti-serpenti; noi genitori liberali, loro educatori libertini. Forse avevamo ragione, forse no. Fatto sta che oggi, mentre gli ideologi della vincolo famigliare di Santa Romana Chiesa hanno perso molto del loro appeal e del loro slancio originario, dall’altra parte qualcosa si muove: Letta parte dalla famiglia di provenienza e tenta di intraprendere la sua “rivoluzione con gli occhialini”. Una scelta coraggiosa, quasi suicida politicamente ma di sicuro impatto mediatico. Sia chiaro: nessuno di noi si sente vicino alle posizioni politiche di Enrico Letta, tantomeno a quelle del nascente Partito Democratico. Le nostre considerazioni riguardano solo ed esclusivamente lo strumento della famiglia naturale e i suoi possibili utilizzi anche nella vita reale. Il “family day” creato ad hoc dai nuclei di centrodestra ci appare a volte come qualcosa di sterile e fine a se stesso, un esercizio narcisistico e onanistico che somiglia tanto ad un’élite (o presunta tale) che ad un movimento di ampio respiro. Si discute, ci si fanno i complimenti a vicenda o si litiga, ma tutto rigorosamente all’interno dello stesso “branco” di appartenenza. E’ proprio la mancanza di visione ad ampio spettro che imputiamo a chi fino ad oggi ha “gestito” il movimento delle famiglie di centrodestra. L’idea che, vittime di una sorta di nuovo complesso dei migliori data dalla oggettiva incapacità dell’attuale governo di centrosinistra, quelli che avrebbero dovuto fare la “rivoluzione culturale” siano finiti in un limitante tifo di squadra che perde quel minimo di capacità critica necessario, se non a costruire, quantomeno a proporre il domani. L’immobilismo colpevole del centrodestra virtuale si scontra oggi con il movimentismo dell’altro versante politico. Enrico Letta è lì; dove sono i guru liberalconservatori del resto della famiglia Letta? Per questo, dunque, pur non condividendo il progetto politico alla base dell’impegno di Letta e sentendoci distanti anni-luce dal Partito Democratico, ci troviamo quasi costretti ad appoggiare l’impegno di Enrico che rappresenta, anche per la nostra famiglia, un momento di avanguardia. Dal virtuale si passa al reale; dalle rimpatriate natalizie alle dichiarazioni programmatiche; dall’onanismo salottiero e sonnacchioso all’impegno politico concreto. E’ quello che vorremmo accadesse anche sul nostro versante. Ma visto che questo sembra per adesso un obiettivo lontano, esprimiamo i nostri migliori auguri ad Enrico Letta e gli offriamo, nei limiti delle sacrosante differenze politiche e culturali, il nostro supporto in questa difficile ma entusiasmante battaglia. Gianni Letta e Famiglia