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La mia su Alcol e Giovani
Quassù nella sperduta e dimenticata Udine, capitale del Friuli, s’è scatenato un gran bel dibattito sul problema della diffusione degli alcolici tra giovanissimi. A lanciare il sasso nello stagno è stato Fabrizio Anzolini, consigliere comunale della Lista Cainero. A rilanciare (sono cose di qualche mese fa) l’amico Michele Basso, mio “compagno” di lista alle comunali. Poi, per un pò, il silenzio. Il velo di Maya si è squarciato di nuovo quando Anzolini ha annunciato un vero e proprio pacchetto di proposte. Cito dal suo blog:
Una mozione in Consiglio Comunale in cui il Consiglio sottolinei al Ministero per la Salute la preoccupazione per il crescente fenomeno dell’alcolismo giovanile e per il “no-senso” di una legge che vieta la somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni ma permette a tutti la vendita nei negozi Una mozione che impegni il comune a organizzare degli spazi, delle serate o dei pranzi “alchol free” per sensibilizzare l’opinione pubblica in occasione di manifestazioni sponsorizzate dal Comune di Udine della durata superiore ai tre giorni Un emendamento per fare in modo che il Comune di Udine non fornisca il proprio patrocinio a manifestazioni direttamente ascrivibili all’utilizzo di prodotti alcolici con l’esclusione delle feste tipiche e tradizionali
C’è stata polemica, sui giornali e sui blog. Proibizionisti (o presunti tali) da un lato, antiproibizionisti (o presunti tali) dall’altro. Senza stare qui a fare l’esegesi delle singole posizioni, dico la mia, visto che già in tre me lo avete chiesto. Credo si tratti di un problema da un lato grandissimo, dall’altro irrilevante. Grandissimo perchè un certo disagio giovanile esiste, si tocca con mano, è cosa di tutti i giorni. Irrilevante perchè concentrarsi sul fenomeno “alcol” significa nei fatti concentrarsi sulla conseguenza e non sulle cause, curare un malato quando è già molto malato ed evitare accuratamente ogni tipo di prevenzione. Io non credo, e lo dico con assoluta onestà, che a Udine esista un “problema alcol” tra i giovani. E credo anche che se il problema è tutto in una legge nazionale schizofrenica, allora spetta al governo fare qualcosa. Mentre se la questione riguarda in maniera specifica la nostra Regione, allora se ne parli in Consiglio Regionale e si rafforzino le misure di prevenzione e informazione. Ma credo, e lo ripeto, che il tema non sia nemmeno questo. Non significa niente che da noi molti giovani bevano il classico “tajut”, e che magari lo facciano a 16 anni contro i 17 del resto d’Italia. Questo non ci autorizza a dire che questi giovani sono degli alcolizzati. Il Friuli Venezia Giulia ha una tradizione, una storia, una cultura, che si intrecciano continuamente con la tradizione, la storia, la cultura del vino. Se c’è un posto in cui esiste la cultura del “bere bene” e del “bere responsabile”, forse quello è proprio Udine. Il binge drinking, quella cosa oscena per cui bevi solo per ubriacarti, esiste qui come esiste nel resto del mondo, con le stesse identiche caratteristiche di disagio sociale che potrebbero manifestarsi con la bulimia, l’anoressia, le droghe. Anche se esistono disturbi alimentari sempre più frequenti, soprattutto tra i giovanissimi, nessuno si sognerebbe di proporre una giornata “food free” a Friuli Doc. Il centrodestra sta commettendo uno straordinario errore di parallasse quando crede di parlare ai giovani e in realtà propone solo di istituire divieti. Abbiamo imparato, e noi liberali di centrodestra lo sappiamo o lo dovremmo sapere meglio degli altri, che non sono i divieti il nostro modello di società ma che è la responsabilità personale quella in cui crediamo. Ai giovani, ai tanti giovani a cui vorremmo estendere il diritto di votare ben prima della maggiore età, dobbiamo dare risposte che complessive in termini di disagio giovanile, di difficoltà di integrazione, di strumenti per crearsi un lavoro o per trovarlo, detta con termini altisonanti, diamogli la possibilità di costruirsi un futuro. E avremo risolto, con pochissimi sforzi e in maniera virtuosa, anche il problema (o non-problema) dell’alcol, delle droghe e dei disturbi alimentari. Tutte facce di uno stessa sfida che se non affrontiamo con coraggio, rischiamo di perdere. Politicamente e non solo. Speakers’ Corner: Anzolini, Anzolini/2, Anzolini/3, Anzolini/4 Perbenista, Perbenista/2, Perbenista/3, Perbenista/4