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Perchè?

Perché dobbiamo continuare a sprecare soldi (nostri) per far tradurre Bertolt Brecht in friulano? O tradurre parole come web o link nel friulanissimo “ret” e “leam”? In un’inchiesta condotta in Friuli, pubblicata su “Io donna” questa settimana, abbiamo scoperto dove passa il confine tra la tutela e il ridicolo. Insomma, a scuola non è forse meglio imparare bene l’italiano e magari le lingue straniere? E che dialetti e lingue locali si continuino a parlare in casa? Sarebbe bene che i lumbard facessero una vacanza in Friuli per capire quanti soldi rischiano di buttare dalla finestra. Perché a Udine lo fanno già da dieci anni.

Così sentenziava, pochi giorni fa, Fiorenza Vallino, direttrice di Io Donna. E in neretto trovate le parole chiave dell’editoriale che apre l’ultimo numero del giornale. C’è stata un inchiesta, dice lei, condotta addirittura in Friuli. E hanno scoperto – beati loro- il confine tra tutela e ridicolo. Solo che non l’hanno rispettato e sono cascati miseramente nel ridicolo, o forse anche nel grottesco. Il Comitato 482 ricostruisce nel dettaglio la vicenda:

“nell’articolo in questione si nominano, in particolare, i libri «Spietand Godò» di Samuel Beckett e «Mari Courage e i siei fîs» di Bertolt Brecht, al punto che la traduzione di questi due autori è stata ripresa da altri giornali come simbolo degli sprechi per la lingua friulana. Peccato che le due traduzioni siano state pubblicate dalla “Clape Culturâl Acuilee” di Gianni Nazzi che non ha ricevuto sovvenzioni per editarli e continua ancor oggi a editare la collana delle traduzioni (giunta al 39° titolo) senza chiedere soldi pubblici. Cosa ancor più clamorosa, i due libri sono usciti nel 1977 e nel 1978! Più di vent’anni prima della legge 482 e dei suoi contribuiti (che, per altro, non possono andare a soggetti privati). Allora come adesso, infatti, i friulani continuano a produrre materiali in marilenghe comunque.”

La direttrice di Io Donna può stare tranquilla: non un euro dei suoi soldi è stato speso per tradurre Bertold Brecht in friulano. Mentre molti euro  (anche) dei friulani sono stai ricevuti, ad esempio nel 2006, dal gruppo editoriale cui fa riferimento il Corriere della Sera: 714mila euro in quanto “quotidiano italiano teletrasmesso in Paesi diversi da quelli membri dell’Unione Europea” , 8 milioni 686mila euro a Rcs Quotidiani perchè è una delle “imprese editrici di quotidiani, periodici e libri ammesse al beneficio del credito d’imposta per l’acquisto della carta utilizzata nell’anno 2004″ e altri 3 milioni 502mila a Rcs Periodici per lo stesso motivo. Sappiamo che sono soldi ben spesi e non sprecati, ma  considerato quanto ci costa il suo gruppo, Gentile Direttrice,  possiamo almeno chiederle la cortesia di verificare le notizie prima di scriverci un editoriale o pecchiamo di localismo?

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