Conference Finals
Quella a cui abbiamo assistito lo scorso week-end è stata una delle pagine più emozionanti di football che io ricordi: quattro partite esaltanti, una più bella dell’altra, finali controversi, sorprese clamorose, colpi di scena incredibili, riflettori su nuovi protagonisti ingiustamente ignorati, anche, my fault, su queste colonne..ancora una volta sacrificare una notte di sonno ristoratore si è rivelata scelta azzeccata per le emozioni vissute con la magia della diretta.
Le danze si erano aperte sabato sera, con la miracolosa affermazione dei Baltimore Ravens al secondo overtime in casa dei favoritissimi Denver Broncos, testa di serie N°1 nella AFC: in un clima polare (si era sugli zero gradi Fahrenheit!), la franchigia del Colorado si portava sempre in vantaggio di un touchdown, venendo però sistematicamente rimontata dai Ravens, tanto è vero che tutti e quattro i quarti di gioco si sono conclusi in parità, evento piuttosto raro nella NFL.
Due le giocate chiave oltre al field-goal decisivo del kicker Justin Tucker: un vero e proprio suicidio della difesa dei Broncos che ha consentito un semi-Hail Mary al QB Flacco (TD pass da 71 yards) a 31 secondi dalla fine del 4° quarto, permettendo così a Baltimore di pareggiare e portarsi all’overtime, e un intercetto subito da Manning al supplementare, che ha consegnato la palla ai Ravens circa a metà campo, consentendo agli ospiti di portarsi in raggio da field-goal, puntualmente realizzato, come detto, dal rookie Tucker.
Per il secondo anno di fila, quindi, i Baltimore Ravens raggiungono la Finale di Conference, dove troveranno, in un replay dello scorso anno, i New England Patriots, che nella notte di domenica si sono sbarazzati degli Houston Texans in maniera molto più agevole di quanto non dica il punteggio (41-28) finale. Come al solito, da sottolineare la magistrale prestazione di Tom Brady, che con quattro TD-pass ha guidato i Pats alla vittoria, coadiuvato dalla clamorosa prestazione del RB di riserva Shane Vereen, che ha realizzato ben tre Touchdown (due su ricezione), terzo giocatore nella storia della post-season a riuscire nell’impresa.
Partita senza storia o quasi, dicevamo: i Texans sono rimasti in partita solo nel primo tempo, venendo successivamente staccati con tre touchdowns consecutivi nel terzo e all’inizio del quarto quarto; poi i Patriots hanno palesemente tirato i remi in barca, consentendo così a Houston di rendere meno pesante il risultato finale, anche se gli interrogativi per i Texani cominceranno ora, perchè questa partita ha evidenziato nettamente, a mio avviso, che Matt Schaub non è QB da SuperBowl e, più in generale, tutta la squadra non è ancora pronta per essere una reale contender al titolo: esplicativi in questo senso i due touchdowns praticamente identici subiti con un quick-snap dei Patriots, con la difesa dei Texans che ancora doveva praticamente schierarsi.
Sono questi i dettagli che differenziano una buona squadra da un team che invece coltiva reali ambizioni da titolo. Se Brady (che con questa vittoria ha staccato Joe Montana come numero di vittorie all-time in post-season) ha lavorato di bisturi aprendo la difesa degli avversari come un abile chirurgo, a San Francisco un ”macellaio” rookie di nome Colin Kaepernick ha letteralmente squartato la difesa dei Green Bay Packers, portando così i 49’ers alla loro seconda Finale di NFC consecutiva: ero piuttosto scettico su Kaepernick, essendo convinto che la difesa dei Packers avrebbe avuto la meglio in un contesto come quello dei play-offs, e l’inizio partita mi aveva dato ragione: intercetto e TD di Green Bay al secondo possesso.
Da quel momento in poi è cominciato lo show: due TD-passes per l’ottimo ricevitore Michael Crabtree e due marcature in proprio, correndo come un levriero attraverso l’impotente secondario degli ospiti. Alla fine, 181 yards corse per l’ex riserva di Alex Smith, più 263 yards lanciate, numeri che hanno reso impietoso il confronto con il dirimpettaio Rodgers, reigning MVP della NFL.. Il bello è che alla fine Kaepernick non era proprio felicissimo: nativo di Milwaukee, è un fan accanito dei..Green Bay Packers! Scherzi del destino a parte, il ragazzo pare davvero un fenomeno (mai vista in un QB tale facilità di corsa) ed entra di diritto nel novero dei QB destinati a dominare la Lega in questa decade: nel football del terzo Millennio stiamo ormai assistendo ad una evoluzione nel ruolo, con giocatori come Griffin III, Newton, Kaepernick, Wilson, capaci di unire qualità atletiche a eccellenti capacità balistiche: forse il QB bianco a in grado “solo” di lanciare non è più sufficiente nella NFL odierna..
Sicuramente della old school appartiene Matt Ryan, che ha condotto gli Atlanta Falcons alla vittoria in casa contro i Seattle Seahawks, e questa non è stata partita per deboli di cuore: sopra di venti punti (20-0) alla fine dei primi due quarti, i Falcons sono riusciti nell’impresa di far rientrare in partita Seattle, che a 31(!!!!) secondi dalla fine ha realizzato il TD del sorpasso (27-28).. a quel punto nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria di Atlanta, ma incredibilmente la difesa dei Seahawks ha concesso ai Falcons di arrivare in raggio da field-goal, messo a segno dalle 49 yards dal kicker Matt Bryant.
Over? Macchè: dopo un brutto offside-kick dei padroni di casa Seattle ha avuto anche la possibilità di un Hail Mary, intercettato dalla difesa dei Falcons. Domenica caleranno sul Georgia Dome i San Francisco 49’ers e credo davvero che ne vedremo delle belle, come sempre nei playoffs della National Football League.