Weiner ci è ricascato
Anthony Weiner ci è cascato di nuovo. Veniva considerato da gran parte della stampa uno tra i candidati con più chance di vittoria per la poltrona di sindaco a New York, ma dopo le ultime rivelazioni tutto potrebbe cambiare. Ci risiamo. Ha ammesso di aver inviato via internet foto e testi di carattere erotico a un ragazza di 22 anni.
L’ex deputato democratico è tornato a far parlare di sé martedì, dopo lo scandalo finito male nel 2011. Inpochi ormai ricordavano quanto fosse accaduto allora. Le dimissioni dal Congresso e la brutta figura fatta per quei “giochetti” sessuali sul web. Venne accusato da fonti anonime di aver mandato ad alcune giovani ragazze abbordate sui social network (qualcuna anche minorenne) alcune foto sexy (per adoperare un eufemismo).
Dopo la fuga di notizie e la diffusione di queste immagini, Weiner cercò di difendersi sostenendo che era stato vittima di un complotto. Una difesa molto debole, ma presa per buona da gran parte dei “mainstream media”. Alcuni giorni dopo, però, Weiner fu costretto ad ammettere le proprie responsabilità. Con grande giubilo dell’ormai scomparso Andrew Breitbart che, in perfetta solitudine, non aveva mollato la presa.
Questa volta è il sito web “The Dirty” a fare lo scoop. Pubblica una notizia che ha come protagonisti il candidato democratico e un’altra donna, pseudonimo Sydney Leathers. Testi hard estrapolati da una chat e nuovi scatti (sempre del suo immancabile pene). Il fatto sorprendente è che questo nuovo episodio, a quanto pare, ha avuto luogo la scorsa estate, soltanto pochi mesi prima che Weiner si lanciasse nella nuova avventura politica.
Quando il primo scandalo venne alla luce due anni fa, Weiner si difese in un primo momento, sostenendo di essere stato vittima di un attacco hacker. Poi arrivò la verità, le lacrime, le dimissioni dal suo ufficio e il ritiro a vita privata. A questo subentrò il gioco della redenzione.
Se infatti la sua campagna elettorale come sindaco ha ottenuto una certa credibilità (anche se ultimamente i sondaggi lo danno in flessione di qualche punto), è solamente grazie alle tante persone che hanno creduto e scommesso sulle voci, diffuse senza un minimo di filtro critico dai media, che la vita di Weiner fosse cambiata per sempre. Si scriveva che avesse seguito una terapia di coppia per recuperare il rapporto con la moglie (collaboratrice di Hillary Clinton) la quale lo aveva perdonato. Insomma, sembrava pronto per il riscatto.
Un solo fatto ha dimenticato di rivelare il focoso Anthony. Qualcosa che fino a martedì era rimasto nascosto: che con le sue dimissioni non si erano concluse anche le avventure cibernetiche hard. Oggi si scopre che la sua condotta sessuale sconsiderata è continuata sotto un nick name ormai diffuso in rete: Carlos Danger. Fatti privati, per carità, se non fosse che – candidatosi a sindaco di New York – è stato proprio Weiner a volersi sottoporre, ancora una volta, allo scrutinio pubblico.
Lui non ha dubbi: «Non mi ritiro», afferma in una conferenza stampa convocata a sorpresa, con la moglie accanto a sé che gli ha confermato il proprio appoggio (il suo tutor Hillary, evidentemente, le ha insegnato qualcosa). «Come ho già detto in passato, queste cose che ho fatto erano sbagliate e dannose per mia moglie». Aggiunge: «Mentre alcune cose postate oggi possono essere vere e altre no, questo comportamento è ormai alle mie spalle… mi sono scusato e voglio di nuovo dire che mi dispiace». Weiner si difende sostenendo di aver detto a suo tempo che altri messaggi e foto sarebbero venuti fuori e che oggi, puntualmente, è successo quello che si aspettava.
Intanto una cosa è certa: ieri, con un infuocato editoriale, il New York Times lo ha sbeffeggiato in lungo e in largo, invitandolo ad abbandonare la corsa. E, senza il supporto della Old Gray Lady, le primarie democratiche nella “città che non dorme mai” sono davvero difficili da vincere.