#JeSuisPeppaPig
Dopo l’ondata di indignazione causata dai massacri di Parigi, l’Occidente (o quel che ne resta) torna in tutta fretta alle sue placide abitudini d’appeasement.
In North Carolina, nella prestigiosa Duke University, i membri della Muslim Student Association potranno finalmente ascoltare l’Azan (la chiamata islamica alla preghiera). A intonare la cantilena non sarà un muezzin, ma il potente impianto di amplificazione della Duke Chapel, la splendida cappella gotica (e cristiana) costruita nel 1935 al centro del campus. Non è una sorpresa, per chi conosce la deriva del mondo universitario americano, ma la notizia – a pochi giorni dai #JeSuisCharlie di facciata – fa un po’ impressione.
In Gran Bretagna, del resto, non se la passano meglio. La Oxford University Press ha deciso di proibire, nei suoi testi, la pubblicazione di ogni riferimento a maiali, salsicce o bacon, per non offendere la sensibilità di musulmani ed ebrei. Il riferimento agli ebrei, naturalmente, è soltanto un maldestro tentativo di mascherare questa ennesima genuflessione eurabica. Tanto che il portavoce del Jewish Leadership Council si è affrettato a dichiarare che la legge ebraica “proibisce di mangiare la carne di maiale, ma non fa alcun riferimento alla menzione della parola o all’animale da cui proviene la carne”.
Ora, a noi gli inchini al politicamente corretto che arrivano da Duke non fanno né caldo né freddo, visto che qui si tifa per i rivali della University of North Carolina (Go Tar Heels!), ma sul cibo più delizioso e salutare (ehm…) del pianeta non accettiamo compromessi. È per questo motivo che lanciamo ufficialmente l’hashtag #JeSuisPeppaPig.
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