Quel sondaggio che fa sorridere Cameron
Se David Cameron avesse scritto di suo pugno i numeri dell’ultimo sondaggio ICM per il Guardian (non proprio un quotidiano d’area conservatrice), probabilmente non si sarebbe lasciato andare ad esiti così incoraggianti per i suoi Tories. Nel suo survey mensile per il quotidiano diretto da Alan Rusbridger, ICM assegna ai Conservatori un vantaggio rispetto ai laburisti di ben quattro punti: un ribaltamento totale rispetto al meno tre fatto registrare solo trenta giorni fa.
I Tories passano in quattro settimane dal 30 al 36%, mentre il partito di Ed Miliband ferma la sua ascesa e arretra di un punto, al 32%. I due blocchi principali sembrano iniziare a spartirsi il consenso volatile fatto registrare in questi mesi dai partiti minori. Perdono due punti percentuali entrambi i contendenti interni di Cameron e Miliband: a destra dei Conservatori l’Ukip passa dall’11 al 9%; mentre a sinistra del Labour Party, i Verdi scivolano dal 9 al 7%. Stabili al 10% gli alleati di governo di Cameron, i LibDem di Nick Clegg.
Il sondaggio, come detto, riporta il sorriso all’headquarter conservatore ma rischia di essere il preludio ad un’altra vittoria di Pirro. Come vedete nel grafico qui sotto, anche con questi numeri più che positivi, David Cameron non avrebbe una maggioranza in Parlamento e dovrebbe andare a cercarsi l’appoggio o dei liberaldemocratici o, addirittura, dei laburisti. Quella fuga di 9 punti percentuali di consenso verso destra e verso Farage rischia di costare molto caro al centrodestra britannico: l’UKIP non ha praticamente rappresentanza parlamentare e i Conservatori non hanno alcuna possibilità di ottenere una maggioranza a Westminster.