Perché Trump può vincere
Il dato tecnico ci dice che Trump è dietro, molto dietro. Quando sentite la fatidica frase “sì, ma anche nel 2016” giratevi pure dall’altra parte: non vuol dire assolutamente nulla. Nel 2016 . Trump vinse la Pennsylvania con un vantaggio di 68mila voti, il Wisconsin per 27mila voti e il Michigan per 11mila voti. Totale: poco più di 100mila voti. Se Biden riuscisse nell’impresa non impossibile di vincere quei tre stati, la Casa Bianca sarebbe tecnicamente sua.
Chi vi racconta di Trump davanti lo fa sulla base o di sensazioni o di purissimo cherry-picking, vale a dire l’arte di scegliersi la versione (in questo caso i sondaggisti) migliore per corroborare una tesi. Però non si può negare che quei segnali, deboli, esistano e vadano comunque analizzati. Il trend dice altro, ovviamente, ma abbiamo un solo strumento di misurazione (i sondaggi) e soggetti “misurati” che sono sempre meno “misurabili”.
Non sarà un’elezione normale. Perché c’è Donald Trump, innanzitutto. E gli effetti li abbiamo visti nel 2016. Ma anche perché c’è il Covid, che pesa negativamente su Trump per la gestione dell’emergenza ma che potrebbe dargli una grossa mano il 3 novembre quando i repubblicani saranno molto più convinti dei democratici nell’andare al voto.
L’andamento delle registrazioni fa segnare alcuni dati incoraggianti per la campagna repubblicana, a partire da performance in salita nei tre stati menzionati all’inizio del post. L’ultimo elemento, non banale, che potrebbe favorire The Donald è che da adesso in poi non ha nulla da perdere e quindi farà campagna come piace a lui, senza regole.
Il consenso di Biden è rimasto stabile per lunghi mesi ed è strutturalmente superiore a quello di Hillary. Trump, per converso, beneficerà di un voto “di rientro” di molti repubblicani in dubbio che, alla fine, si convinceranno a turarsi il naso. Questo avrà un effetto anche sui sondaggi e manderà nel panico i democratici che, consapevoli del disastro combinato nel 2016, potrebbero perdere la bussola. In aggiunta, va ricordato che Biden può solo fare peggio nel secondo e ultimo dibattito e che le notizie negative, adesso, sono tutte sue (le grane del figlio Hunter e le accuse di corruzione).
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