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Falopis/Cantonate n.2
Il prof. Lamuela, catalano, non c’entra nulla Io Donna scrive «La versione linguisticamente corretta del friulano – la cosiddetta koiné – è opera recente di un catalano, Xavier Lamuela». Falope, o cantonata, “al cubo”! Perché le cose errate sono tre: due “minori” precedono la più grossa. 1. La koiné non è «la versione linguisticamente corretta del friulano», ma una versione “comune” del friulano che serve come riferimento per tutti: ogni varietà ha la stessa dignità della “varietà standard” (come infatti è chiamata quella che loro definiscono koinè). 2. Citando Lamuela, si comprende (per chi sa solo un po’ le cose) che quello di cui parlano non è la “koinè” (“modello di lingua” e quindi termini da usare), ma la grafia, cioè i segni che usiamo per scrivere. Ad esempio in italiano, potremmo scrivere “kuesto”, “cuesto” o “questo” e il suono sarebbe lo stesso. Una convenzione detta grafia stabilisce che la versione corretta sia “questo”. 3. La grafia (cioè una mera convenzione) ufficiale NON E’ di Lamuela, ma una versione convenuta con la Società Filologica Friulana. Xavier Lamuela ne fece una anni fa, e non si sognerebbe certo di determinare «la versione linguisticamente corretta del friulano» (pur parlandolo benissimo). A parte che non capiamo lo scandalo nell’interpellare uno dei massimi esperti nel campo, anche se straniero (fra l’altro catalano, che quindi conosce anche le problematiche di una minoranza), per aiutare a definire una convenzione. Ma come, difendere il friulano non è chiudersi in un angolo isolati da tutti? Mero “localismo”? C’è da domandarsi se quelli aperti al mondo, invece, siano i friulani (e noi che conosciamo la storia del popolo friulano, sappiamo la risposta).