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In Italia ci sono sostanzialmente quattro partiti importanti: Pdl, Pd, Lega Nord e Italia dei Valori. Nel Pdl comanda Berlusconi, non c’è democrazia interna e a governare sono gli uomini che si dimostrano, di volta in volta, più vicini all’imperatore. La Lega Nord è retta da un leader malato ma ancora in grado di essere la vera guida spirituale di un movimento capace di essere di lotta e di governo al tempo stesso. Anche qui, democrazia interna poca e molte, moltissime espulsioni ai livelli locali per quelli che non si allineano alle decisioni del comitato centrale. L’Italia dei Valori, nonostante il buon numero di consensi e militanti fatti registrare negli ultimi anni, è più un’associazione culturale della famiglia Di Pietro che un movimento politico. Il Partito Democratico, con tutte le sue contraddizioni, le primarie le fa. E la democrazia interna sembra essere garantita da congressi, consultazioni, elezioni più o meno vere, ma che comunque si fanno. Il problema è che ogni volta si trasformano in una burla, con candidati più o meno ridicoli e apparati di partito che si muovono con le logiche di sempre. Non siamo ancora una democrazia matura, prendiamone atto.