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Non in meglio
Essendosi venuta a configurare una situazione nella quale vi è una profonda ed inconciliabile diversità di vedute su temi fondamentali della vita, ritengo non più compatibile la mia presenza all’interno della attuale giunta comunale di Udine. Affinché l’amministrazione comunale possa svolgere il proprio compito di governare al meglio la Città di Udine, ritengo che non vi debbano essere divisioni al proprio interno. Pertanto, per il bene della mia città, rassegno le dimissioni dall’incarico di Assessore alla Salute ed all’Equità Sociale. La drammatica e tragica vicenda che in questi ultimi giorni ha sconvolto Udine esponendola a non volute attenzioni ed esasperazioni mediatiche, ed i modi, i termini ed i tempi secondo i quali è stata gestita e condotta, non rappresentano secondo mio giudizio un passo in avanti nel percorso della civiltà. Per nessuna delle proposte di legge relative al testamento biologico al momento in discussione, vi sarebbero stati gli estremi ed i requisiti per portare a morte la povera giovane donna. Nonostante tutti i tentativi effettuati, rimane il rimpianto di non essere riuscito a fermare o almeno rallentare quella che è stata definita “una tragica esecuzione”. Resta il rammarico di aver potuto poco o nulla per informare adeguatamente una opinione pubblica che ho scoperto nella maggior parte dei casi non informata o, ancor peggio, male informata. Chi ha la responsabilità politica di questa operazione ha la responsabilità morale di avere legittimato nella coscienza collettiva l’idea che chi è titolare di una vita “minore” ha minor diritto a vivere ed, inoltre, che esistono vite più degne e vite meno degne di essere vissute. Perché questo è il messaggio che è passato ed è stato assimilato, e non il diritto alla autodeterminazione. Infine, il dramma che si è consumato rappresenta uno schiaffo a tutte quelle famiglie che hanno dedicato e dedicano la propria vita a crescere ed accudire persone con disabilità o non autosufficienti e che dopo anni o decenni di esemplare ed eroica dedizione oggi raccolgono fondi e combattono per garantire un futuro il più degno possibile ad esseri umani che qualcuno (mosso da infelice emulazione) potrebbe definire come “esseri che non sono mai nati”. Nella nostra piccola città, qualcosa è cambiato per sempre, e non in meglio. Udine, 10 Febbraio 2009. Dott. Giovanni Barillari.