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Come vincere una cena

Montecatini, hall dell’albergo Nizza e Suisse. In tv trasmettono le immagini della Premier League inglese. Il vostro affezionato blogger di riferimento scruta il teleschermo, vede un pò di rosso e capisce che si tratta del Liverpool.  Si avvicina per gustarsi in santa pace la sintesi di Liverpool-Fulham e qualcuno cerca di seminare zizzania millantando che il Fulham sia la squadra del cuore di David Cameron. Non so se sia così ma, caro David, niente di personale: i leader conservatori passano, il Liverpool resta. Andiamo avanti. La partita è un assedio dei reds ma la palla, per una maledizione laburista non meglio spiegata, non ne vuol saper di entrare. A questo punto il nostro allenatore, abile stratega, decide di fare uscire Voronin (E chi lo conosce è bravo) per far entrare il più titolato Fernando Torres.  A dieci minuti dal suo ingresso in campo, lo spagnolo segna. Il vostro amato blogger esulta e dice “Forte questo Torres”. Più in là, un altro blogger, filo americano, esclama: “Perdincibacco, che vai cianciando? Quello non è Torres!” “Guarda Andrea– dice composto il vostro amato– ti assicuro che è lui. Sarei pronto a scommetterci il ciuffo di David Cameron (di cui l’americano dice di conoscere il parrucchiere, ndr).” E da qui parte una sceneggiata napoletana del nostro amico che minaccia di escludermi dalla cena del 24, poco dopo avermi fatto credere che si sarebbe tenuta il 25, così da escludermi in ogni caso, invitandomi ad una cena che si era già celebrata. Il vostro blogger in missione per conto di Marcello non si scoraggia e rilancia: “Caro Andrea, se quello non è Torres, la cena del 24 te la offro io.” Ribatte convinto l’altro: “Scommettiamoci ‘sta cena, chi perde paga.” A fare da notaio alla sceneggiata il fido Star-Sailor (di cui abbiamo foto compromettenti anzichè no,ndr) che ratifica il patto, taglia la scommessa e chiede: “Ma io ci perdo qualcosa?” “No” gli rispondono i due. “Allora va bene” chiosa il tirchio messinese di stanza a Roma. Poco più in là, la discreta amichetta mia chiedeva ripetutamente di andare bere. Ci hanno provato, facendomi ingurgitare di tutto, ma non mi sono dimenticato della scommessa. Quello era Torres, caro Andrea. E per non sbagliare sarò a cena da lui il 23, il 24 e il 25. Una delle tre è quella giusta.

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