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Non ci provate più
Bellissima e ricca di spunti l’intervista fatta da Tommaso Cerno al Presidente del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia e apparsa sul Messaggero Veneto di Domenica. Il mio compaesano Tesini ha lanciato una proposta intrigante: le primarie per la scelta del candidato sindaco di Udine. C’è chi dice lo abbia fatto in funzione anti-Bertossi. Chi invece pensa sia una mossa per favorire il suo pupillo Martines. Io sono un pò più ingenuotto e credo che Tesini lo abbia fatto perchè nelle primarie ci crede davvero. Non per promuovere questo o quello nè per ragioni essenzialmente ideali, quanto più per una commistione (sacrosanta) tra utilità e convinzioni politiche: le primarie servono a selezionare il miglior candidato possibile. Zvech ha vinto quelle per la leadership del Pd regionale, ed era certamente il candidato migliore. Ma accanto a lui sono emerse figure interessanti come quella di Francesco Russo, si sono confermate influenze importanti come quella di Enzo Barazza sulla città di Udine e si sono ridimensionate le velleità di alcuni, il superassessore Moretton in primis. Sono uno strumento democratico, insomma, che fotografa gli equilibri politici, rafforza le leadership, le indebolisce, ne crea di nuove, apre al dibattito. E questo, per un partito nuovo come il Pd, diventa fondamentale. Dice,infatti, Tesini: ” C’è una forte discussione in corso sulla forma partito dalla quale dipendono il modo di intendere il rapporto con l’elettorato e l’esercizio delle alleanze. Stiamo cercando – come avviene nelle migliori democrazie europee – quella via intermedia fra il partito liquido dei comitati elettorali americani e il partito di massa, quello del famoso blocco sociale da rappresentare, che abbiamo praticato per tutto il dopoguerra ed è ora irrimediabilmente entrato in crisi e superato. Nella costruzione di questa nuova forma partito mi pare che le primarie per la elezione di sindaci, presidenti di Provincia e Regione, quando il Pd intenda esprimere una propria candidatura, e comunque come proposta del Pd agli alleati, siano un punto fermo.” E aggiunge: “quando il Pd intenda esprimere una propria candidatura, e comunque come proposta del Pd agli alleati, le primarie sono un punto fermo.” Lo dico sottovoce ma ce ne vorrebbero di Tesini anche nel centrodestra capaci, per una volta, di fare un ragionamento così. E chiudo la piccola parentesi. Ma non la chiudo soltanto io, la chiude anche il centrosinistra. Perchè Riccardo Illy ha pensato bene di far passare la classica nuttata e poi di smentire categoricamente le speranze democratiche di uno degli uomini più influenti della politica regionale. A Udine le primarie non si faranno,lo ha deciso il capo (Illy). E non è colpa di Illy, lui è fatto così: un dispotico con grande stile, che ti fa sembrare innovativo anche il rifiuto quasi aprioristico di ogni strumento democratico. E’ stato così per i cinque anni in cui ha esautorato il Consiglio Regionale, è stato così per la spocchia con cui ha imposto nomi e consulenze, con cui ha forzato la mano su provvedimenti che piacevano soltanto a lui,è stato così per il modo in cui ha gestito (letteralmente) la sua maggioranza, diventata ormai una caricatura di una coalizione. A Illy la politica non piace,la considera inutile, dannosa, un orpello. In questo è un Berlusconiano di ferro. E così, se lui ha individuato il candidato giusto per Udine, perchè fare primarie? Perchè discutere, dibattere, parlarne? Lui lo sa quel che è giusto per Udine,non vi crucciate troppo. E non vi agitate, il giocattolo è suo. Non ci provate mai più a cercare di sfilarglielo.