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I Salmoni,controccorente, nel mare del realismo.
Hanno dimostrato maturità politica. Tanta. Hanno dimostrato umiltà e senso di responsabilità. Merce rara per chi viene da un partito,quello radicale, che non riesce a nascondere un pò di sano narcisismo e sopravvalutazione. Una tendenza esplicata durante la battaglia referendaria (il quorum a loro dire era cosa fatta) e finita miseramente nell’abbraccio mortale di Intini e soci. I Riformatori Liberali, hanno dimostrato di essere diversi, anche in questo. Salmoni fino in fondo. Hanno accolto con un apprezzabile low-profile la notizia che solo Benedetto Della Vedova avrà un posto di prestigio e un seggio garantito. Citiamo dal loro sito:
“Le premesse e le aspettative erano diverse, come sapete. Ma da qui bisogna partire. “
Sperare di più era lecito. Pretenderlo era un atto di arroganza politica che Della Vedova e Taradash si sono tenuti lontani dal compiere. Una trattativa politica è una trattativa tra forze in campo. Non un atto di elemosina elettorale. Si fonda su numeri, rapporti di forza, possibilità di portare a casa risultati. Dobbiamo uscire dalla dinamica idealista del partito grande che, filantropicamente, cede seggi a quello piccolo per usarlo come “foglia di fico” liberale in vista delle elezioni. Non va così, per fortuna. Per fortuna il voto del popolo sovrano ha ancora un senso e chi ha più voti governa, chi prende più voti va in Parlamento, ecc. Gli ultimi sondaggi accreditano i Riformatori di uno 0.3%. Con questi dati si sono presentati al tavolo delle trattative (riferimenti elettorali precedenti non ne abbiamo) e su questa base si è discusso. A chi getta la croce addosso a Forza Italia ricordo solo due cose: 1- Forza Italia ha ceduto seggi propri per far posto a Della Vedova e Calderisi. Nessun altro partito della coalizione lo ha fatto. Nè Fini,che sul referendum stava con il fronte del si, nè i socialisti nel tentativo di ricreare l’alternativa laica speculare a quella della Rosa nel Pugno. Solo Forza Italia ha accettato di cedere posti che (ad esempio in Piemonte) spettavano a suoi rappresentanti per far spazio a Della Vedova. 2- L’aggregazione che ingloba Alternativa Sociale, Fiamma e MSI è accreditata di un risultato elettorale molto vicino al 2%. Ora,onestamente, cosa avrebbero dovuto chiedere questi? Ripeto, lasciate da parte ogni giudizio di merito, perchè non ha alcun senso. Qui bisogna valutare le forze per quello che sono. E al conto, già salato, aggiungiamoci il fatto che il partito di Berlusconi avrebbe dovuto far spazio a persone che non sono mai state allineate a questa coalizione. Anzi, sono transfughi di un partito decisamente critico verso il premier. Chiedere a Forza Italia di firmare una cambiale in bianco a queste condizioni non è politicamente serio. Non sono d’accordo, pur comprendendone l’amarezza, con l’amico Andrea che parla di risultato deludente e di promesse non mantenute. Così come, da friulano, devo rispondere a Jinzo che dice:
“Però Forza Italia ha pensato bene di assicurare un seggio sicuro a Manuela Di Centa”
Posto che è assolutamente ingeneroso criticare una persona senza conoscerne la storia personale (che in Friuli è fatta di grande impegno) ed ergerla a simbolo di una scorrettezza quando non lo è, vorrei fare un discorso prettamente strategico che, chi non è inserito nel contesto della mia regione, non può conoscere. Nel 2003, alle elezioni regionali, le segreterie nazionali della Cdl decisero di candidare contro Illy, Alessandra Guerra (Lega Nord). Il sacrificio fu fatto pagare al presidente della Regione uscente, Renzo Tondo, di Forza Italia. Non fu solo un sacrificio che lacerò il partito (Ferruccio Saro, esponente di spicco di FI si presentò con lista autonoma, risultando determinante per la vittoria del centrosinistra) ma si trattò di una scelta che fece registrare un deciso calo dei consensi della Cdl in Carnia (la parte nord del Friuli), di cui Tondo era esponente. La Carnia ha sempre rappresentato un bacino di voti importante per Forza Italia e fu lì che si persero le elezioni. Essendo oggi il Friuli una di quelle regioni in bilico, la strategia elettorale ha scelto di premiare quelle zone,dando due seggi sicuri a Renzo Tondo (risarcito del torto subito) e a Manuela di Centa. Sono entrambe due persone che si sono spese per la nostra regione, in Italia e nel mondo e che,senza dubbio, meritavano questa candidatura. Pretendere che qui si facesse spazio a Taradash è pura follia. E lo dice uno che,se potesse votare al Senato, voterebbe Riformatori Liberali.