Guns don’t commit mass shootings. Crazy people do.
Come scrive oggi Jazz Shaw, su Hot Air, ogni volta che una strage o un attentato viene realizzato utilizzando armi da fuoco i liberal chiedono al Congresso di «ascoltare il popolo» e dare vita a leggi più restrittive. Il problema è che, come accade quasi sempre, i liberal non hanno ben chiaro cosa pensi “il popolo” sull’argomento. I fautori dell’abolizione (o della mutilazione) del Secondo Emendamento dovrebbero dare un’occhiata all’ultimo sondaggio realizzato da Washington Post e ABC News (testate note per la loro vicinanza ai Tea Party e alla National Rifle Association).
La domandan del sondaggio era chiara: “Pensate che i mass shooting in questo paese siano più il riflesso di questioni collegate al trattamento delle persone con problemi mentali o di leggi inadeguate sul controllo delle armi?”. Ebbene, la stragrande maggioranza dei cittadini statunitensi (il 63%) crede che la causa debba essere individuata nella prima categoria di problemi, mentre solo il 23% è convinto del contrario. E non sono solo i repubblicani (82%) a pensarla così, ma anche un buon numero di indipendenti (65%) e di democratici (46%).
«Tutto ciò – chiosa Shaw – dovrebbere risolvere il mistero che angoscia i Democratici, Michael Bloomberg e quasi tutta Hollywood. Leggi più restrittive sul Secondo Emendamento non passano perché non sono le armi a commettere le stragi. Sono i malati di mente». Non confidate troppo, però, nella capacità della sinistra americana di individuare le reali cause di un fenomeno. Molto più comodo, per loro, continuare a dare la colpa alle lobby delle armi, al partito repubblicano e a quella vast right-wing conspiracy che impedisce all’America di diventare un paese come tutti gli altri. A noi non resta che riderci sopra. Fino alla prossima strage.