Through thick and thin
Una di quelle frasi che i bravi sceneggiatori infilano in una pellicola con calcolato tempismo, per smuovere il sentimento dello spettatore: “Non sei l’uomo che ho sposato”. Effettivamente James Cracknell non è più l’uomo che Beverley Turner ha sposato. Lui è un ex canoista, con due medaglie d’oro olimpiche vinte per la Gran Bretagna a Sydney 2000 e Atene 2004 e sei ori mondiali. Lei è stata una nuotatrice ed ora è volto della televisione inglese (occupandosi anche di Formula 1 per ITV) ed ha condotto per tre anni BBC Radio Five Live, uno dei programmi radiofonici per ascoltati Oltremanica. Il loro matrimonio dura da dieci anni, ma dal 2010 qualcosa è cambiato perché James è rimasto coinvolto in un drammatico incidente mentre tentava di diventare il protagonista dell’attraversata degli Stati Uniti d’America, da Los Angeles a New York, in sedici giorni a nuoto, remando e in bicicletta. Il 20 luglio 2010, mentre sta percorrendo una superstrada dell’Arizona pestando sui pedali alle prime luci dell’alba, viene travolto da un camion: cade dal mezzo, la testa subisce un violento colpo che gli sposta il cervello in avanti, compromettendo il lobo frontale che controlla la personalità. Il caschetto che indossa si spezza, ma tutto sommato contribuisce a salvargli la vita.
A 40 anni Cracknell continua ad occuparsi di sport: la scorsa estate commentava le gare di canotaggio delle Olimpiadi di Londra ed è una firma del Daily Telegraph. Ma tra lui e sua moglie Beverley l’unione ha subìto un trauma ancora più tremendo: gli sbalzi comportamentali del marito in alcune occasioni diventano così violente che una volta per poco lei non è finita strangolata. James di tutto questo non ricorda nulla, ma ora è nero su bianco nel libro scritto a quattro mani “Touching Distance”, pubblicato dal quotidiano londinese.
“Mio marito è morto il 20 luglio?”, è la domanda che la Turner rivolese allo psicologo che aveva in cura il consorte dopo l’incidente. “E’ difficile da dire”, fu la risposta dello specialista. Mentre James era ricoverato all’ospedale, lei scoprì di essere incinta del terzo figlio, ma non le fu possibile riferirglielo immediatamente, da tenere lontano dalle emozioni forti, proprio lui che ha fatto dello sforzo fisico e dell’adrenalina una professione, partecipando a gare di Triathlon ed esplorando gli angoli più suggestivi del mondo. “Ogni momento della mia vita, da quando era nel letto d’ospedale in Arizona, era speso perché James tornasse la persona che era. Ma non era altruismo: io volevo indietro quella persona. Mi mancava”, continua a raccontare oggi Beverley. Che continua a domandarsi se sarà in grado di sopportare il futuro. Secondo le cifre, il 75% delle persone colpite da infortuni celebrali divorzia: “Noi non faremo parte di quel gruppo”, scommettono i due. Una scommessa con una puntata alta.
Se James non si rende conto di quando diventa depresso, cattivo, disorientato (“a stranger“) o di quando prende e se ne va dal salotto di casa e così la moglie deve rimediare all’imbarazzo degli ospiti, d’altra parte realizza che la vita con Beverley sembra quella di una coppia sportiva, piuttosto che di una coppia legata dall’amore: “Non è l’ideale per un matrimonio, ma una solida base dalla quale costruire e per sperare di tornare a dove eravamo”, prima che lo specchietto laterale di un camion non lo centrasse su una highway dell’Arizona.