Quando, nel 1976, Difendere l’indifendibile viene pubblicato negli Stati Uniti, il suo effetto sul dibattito politico-culturale dell’epoca è quello di un ordigno termonucleare che esplode durante un Requiem di Brahms eseguito dalla New York Philharmonic al Lincoln Center di Manhattan. Il pigro monopolio culturale liberal, solo saltuariamente infastidito da qualche sussulto conservatore, viene bruscamente interrotto da uno sconosciuto disturbatore libertarian, che si permette di affrontare a viso aperto tabù culturali, sociali ed economici in modo insolente e provocatorio. Friedrich August von Hayek paragona la lettura di questo agile saggio...