«I numeri continuano a muoversi verso il Partito repubblicano. Ma più che all’arrivo di un’onda, sembra di assistere a una lentissima deriva». Con questa metafora vagamente geologica, Scott Elliot di “Election Projection” commentava – una settimana fa – gli ultimi sondaggi sul Senato. Confermando una sensazione molto diffusa tra gli analisti: il Gop è favorito, ma ci sono ancora troppe corse in bilico per poter scommettere su un esito certo delle elezioni di mezzo termine. Oggi, nel giorno del voto, la situazione non è cambiata.
USA 2014. 3) La guer...
La fiducia degli americani nel Congresso è ai minimi storici, con uno spread tra giudizi positivi e negativi che ormai viaggia verso un imbarazzante 70 per cento. Ma anche se soltanto poco più di un cittadino statunitense su dieci è soddisfatto del lavoro di Camera e Senato (la media attuale di Real Clear Politics si ferma all’11,8 per cento), gli incumbent più a rischio in questo ciclo elettorale non sono gli inquilini di Capitol Hill. Su 36 stati chiamati a scegliere il proprio governatore il 4 novembre, infatti, in almeno una quindicina è teoricamente possibile una sconfitta per il partito al potere. E visto che al momento i rapporti di forza sono nettamente favorevoli ai repubblicani (29-21), è proprio il Gop il partito più vulnerabile in queste elezioni di midterm. Non è un caso che Barack Obama, assente ingiustificato durante la campagna elettorale che nel 2010 ha portato al potere sei nuovi governatori repubblicani, in queste settimane stia provando a spingere i candidati democratici negli stati blu, che poi sono gli unici in cui un suo intervento può avere ancora un effetto positivo. All’inizio del mese il presidente è stato in Illinois. Ieri ha annullato la sua visita in Connecticut a causa dell’emergenza ebola, ma poi sarà in Pennsylvania, Michigan, Massachusetts e Wisconsin (dove già si è fatta vedere la First Lady Michelle).
USA 2014. 1) La male...
I meteorologi della politica americana scrutano l’orizzonte, in cerca di segni. E cercano di rispondere alla “grande domanda”: assisteremo a un’onda repubblicana alle elezioni di mid-term del 4 novembre? Il Partito repubblicano, insomma, sarà in grado di ripetere al Senato l’exploit del 2010, grazie al quale ha riconquistato il controllo della Camera con la più larga affermazione elettorale dal 1946?
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Lo splendido discorso del mio nuovo idolo, Nikki Haley dal South...
USA 2010 – 1/N...
Larry Silverbud su “Il Foglio” di oggi. L’unico dubbio è “quanti?”. Quanti seggi perderanno i democratici alle elezioni di mid-term del 2 novembre? Abbastanza da farsi sfuggire il controllo della Camera? O addirittura abbastanza da dissipare una super-majority...
Cavalcare l’on...
A questo punto, per il GOP, il vero problema potrebbero essere le aspettative troppo alte che stanno montando in vista delle elezioni di mid-term. A forza di parlare di “wave” e di replica del 1994 (o del 1946), il rischio è che una semplice vittoria possa essere scambiata per un...