Il nome di Charles Murray provoca da sempre reazioni forti nel dibattito scientifico e politico statunitense. “Losing Ground” (1984), scritto in piena rivoluzione reaganiana per analizzare gli effetti del welfare sulla società americana, ha spaccato esattamente a metà accademici e commentatori. La tesi centrale del libro – quella che in seguito sarebbe diventata la “Legge di Murray” – è che ogni programma di welfare è condannato ad avere conseguenze negative sulla società, danneggiando in particolar modo le categorie di persone che si vorrebbero aiutare. Ma “Losing Ground” non è un testo di filosofia o un pamphlet politico, bensì un...