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Agonia all’ultimo Stadio
Non c’è pace per l’Udinese Calcio. Sfiorata da Calciopoli quest’estate ma uscita pulita dal maxiprocesso che ha ripulito il calcio, la società friulana si è trovata di fronte ad un problema decisamente complicato. Manca,infatti, l’accordo con il Comune per l’affitto dello Stadio. Tutto sommato questi sono problemi che spesso coinvolgono le società calcistiche e i rispettivi comuni ma questa volta la questione è andata ben oltre le normali scaramucce pre-contrattuali. Il Comune, per bocca del vice-sindaco Martines, fa sapere che non intende recedere dalle proprie intenzioni ed è ferma la volontà di intascare i crediti risalenti all’anno scorso. Questi crediti, computati su un contratto temporaneo più volte rinnovato, prevedevano il pagamento al Comune di un canone misurato in percentuale sugli incassi (biglietti+diritti tv). Fin qui,tutto normale. Più o meno: perchè la somma che l’Udinese Calcio dovrebbe sborsare è assolutamente fuori mercato e il Comune di Udine pare non voler sentir ragioni. Ormai le parti stanno giocando un vero e proprio braccio di ferro, con l’Udinese che ha di fatto sospeso la campagna abbonamenti e il Comune che non diminuisce di un euro le proprie pretese. La situazione è decisamente complicata e vi si intrecciano esigenze di bilancio, lavori di ristrutturazione e messa a norma da completare e interessi economici privati della famiglia Pozzo. Ciò che rileva in questo momento è l’assoluta inadeguatezza della giunta comunale che si è mossa con la delicatezza di un elefante in cristalleria. L’Udinese non è una società come le altre, non può essere trattata come una qualsiasi impresa che richieda l’uso dello stadio. La squadra di calcio di questa città ha partecipato a sette edizioni delle coppe europee in questi ultimi dieci anni ed è stata un volano fondamentale per la conoscenza all’estero dell’intera regione. Non si spiega diversamente,infatti, il consueto codazzo di autorità che seguivano la squadra in tutta Europa promuovendo prodotti e territorio (memorabile la polenta cucinata a Barcellona). Le soluzioni sul tavolo non sono molte: come hanno suggerito Gianfranco Leonarduzzi (Riformatori Liberali) e Diego Volpe Pasini (Sos Italia) non resta altra strada che quella di una partecipazione, contro sponsorizzazione, di enti intermedi come Provincia e Regione. Enti che hanno usufruito in passato e usufruiranno in futuro della visibilità che l’Udinese calcio da al Comune e alla Provincia, nonchè alla Regione. Speak Corner: Udineseblog, Sportal, Udineseblog con Galeone