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Ehi, Baso, ma che dici? Sei sempre tu il migliore!

Per chi mastica poco Basket, Gianluca è semplicemente il capitano della nazionale. Per chi il basket lo vive con meno distacco (e magari è pure fortitudino) Gianluca Basile è un pezzo del cuore. Non è un capitano qualsiasi, il Baso. E’ quello dei tiri ignoranti. Quello che tira tutto storto in supersonica uscita da un blocco dell’amigo Marconato e ti inchioda al parquet con un trepunti da nove metri. E’ l’essenza del basket italiano, il ragazzo timido da Ruvo di Puglia. Quell’essenza magica che ti conquista, ti tiene incollato alla poltrona e ti fa saltare su con tre dita al cielo quando Gianluca lascia la palla. E allora aspetti solo Franco Lauro o Flavio Tranquillo che urlano “triplaaaa”, e poi puoi risederti aspettando un’ altra puntata del Baso-show. Stamattina non è andata così. Basile non ha giocato un gran mondiale,ma è sempre stato lì. Le difese lo conoscevano, lo marcavano strettissimo, cambiavano spesso sui blocchi per non lasciargli respiro. E la pressione, assieme alla stanchezza, si è sentita forte nella testa di Gianluca. Quando a sei decimi dalla fine ha tirato tutto sbilanciato e preso fallo gli è passato il mondiale davanti. Tre tiri liberi, tre punti da recuperare, tre errori. E gli è crollato il mondo addosso. Le lacrime in sala stampa hanno fatto il resto, le scuse ai tifosi, il proposito di ritirarsi. Eh,no, Baso! Puoi anche ritirarti, ci mancherebbe. Puoi farlo perchè sei stanco, la nazionale è un impegno troppo intenso da gestire e mille altri motivi. Ma non così, non perchè ti senti in colpa. Sei stato per molti il modello da seguire, un vincente nato. Uno che arrivava sempre un passo più in là dell’immaginazione, uno che sbucava dal nulla e ti faceva sognare. Con quei capelli svolazzanti e l’andatura da furetto. Ci mancherai se non la vorrai più la responsabilità della fascia azzurra da capitano, ma capiremo. Capiremo perchè ti vogliamo bene. Ma non capiremo mai le tue scuse. Tu per noi sei il migliore e questo mondiale ti ha incoronato come leader che sa giocare per la squadra oltre che per se stesso. Non ci sono solo i numeri altisonanti a fare i campioni. Ci sono anche la classe, il cuore, il carisma. E quei tiri ignoranti, che ci faranno sempre sognare. Niente scuse Baso, sei sempre il migliore!

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