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Blair ha un’exit strategy, Cameron una strategia per la vittoria

Se non ci fosse stato il memorandum rinvenuto dal Daily Mirror, il Corrierino non si sarebbe mai accorto che Tony Blair è in netta difficoltà. Non c’entra, come vogliono farci credere, la guerra in Iraq e la fedeltà all’alleato George Bush. Il problema è strettamente di ordine politico. Tony Blair è un leader con una scadenza stampata addosso. Subito dopo la rielezione (con calo di consensi) alle ultime elezioni politiche partì la ridda di voci riguardo un suo possibile disimpegno in favore di Gordon Brown. Da subito si percepì la sensazione strisciante della fine di un ciclo politico e di un leader che non era riuscito a “mollare” all’apice della popolarità. Il calo di Tony Blair era iniziato e non si sarebbe fermato più. Al contrario, vola, nei sondaggi e nel gradimento popolare, David Cameron. La differenza tra i due leader è evidente: uno pensa a come andarsene limitando i danni, l’altro a come vincere col margine migliore.

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