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Bersanomics

Spettacolare lettera dal “Messaggero Veneto”. Abbiamo assistito a un’eccezionale campagna mediatica volta a convincerci che, grazie al decreto Bersani, avremmo potuto fare il bagno nella Tachipirina sciroppo praticamente gratis. Fior di economisti e giornalisti si sono affannati a spiegarci come i supermercati e le coop ci avrebbero finalmente permesso di curarci a basso prezzo. Al grido di “Aspirina libera” le associazioni di consumatori, al soldo di qualche potere forte, si sono dichiarate a favore di una grande rivoluzione. Nell’Italia dove funziona tutto e tutto va bene, mancava solo la liberalizzazione del farmaco da banco. Dopo aver dichiarato a destra e a manca che avrebbero venduto i farmaci senza ricetta al 50% di sconto, ora che siamo giunti al dunque le coop cominciano a cambiare idea. Si sono infatti rese conto dei costi legati alla distribuzione dei farmaci e allora chiunque volesse collegarsi al sito delle coop, www.coop.it, si renderebbe conto che, su 200 farmaci da banco in vendita, soltanto 20 sono scontati, mediamente del 25%. Quindi solamente lo 0,5% dei farmaci esistenti sul mercato (circa 4 mila 500) viene scontato. Ci troviamo di fronte al solito meccanismo dei prezzi civetta, cioè alcuni prodotti vengono scontati per venderne altri ai prezzi massimi. Come direbbe Pansa, ci troviamo di fronte a un’altra grande bugia. E sapete perché le coop non sono in grado di mantenere la promessa? Perché acquistano i farmaci praticamente dalle farmacie comunali dell’Emilia Romagna, cioè dall’Azienda farmaceutica municipalizzata di Reggio Emilia. Qualsiasi cittadino può capire che, frapponendo un ulteriore intermediario tra la produzione e la vendita, diventa impossibile diminuire i prezzi. Altro risultato aveva ottenuto Storace, che con il suo decreto era riuscito a far abbassare a quasi tutte le farmacie il prezzo di tutti i 4 mila 500 farmaci da banco esistenti sul mercato, mediamente del 10%. Perché adesso le coop non mantengono le promesse? Perché siamo stati su “Scherzi a parte”. Che a noi piace tantissimo fare i libberali, libberisti, ecc ecc.

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