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Si vincerà sul web

La prossima per il Regno Unito sarà la prima campagna internettiana. Non nel senso che prima internet non c’era, quanto perchè adesso internet conta molto di più; e vuole incidere. Questo, in sostanza, quanto sostiene Tim Montgomerie in uno splendido editoriale sullo Spectator. Niente di nuovo sotto il sole, o forse si. Se la sfida Blair-Hague è stata decisa dalla manifesta superiorità dell’inventore del New Labour, il prossimo duello Cameron-Brown appare,sicuramente, più equilibrato. Conterà apparire vincenti, sembrare giovani, innovatori, idealmente un passo avanti rispetto all’uscente Tony. E non sarà facile perchè, con tutti i suoi difetti, Tony Blair è l’uomo che meglio ha interpretato il ruolo del politico 2.0. Sapiente comunicatore quando si è trattato di cambiare il suo partito, poi grandissimo gestore del potere e creatore nei fatti di una dinastia politica. Così tanti anni al numero 10 di Downing Street sono stati privilegio di pochissimi e proprio ora, che nasce l’astro Cameron all’orizzonte, il gran cerimoniere dell’innovazione perenne entra in crisi di consensi. Oggi, le prospettive si sono ribaltate. I Conservatives di Cameron sono compassionevoli ma tutt’altro che statici. Soffrono, anzi, di un dinamismo mediatico che ogni tanto crea problemi persino nei custodi dell’ortodossia Tory, tutti preoccupati della possibile perdita di spinta identitaria all’interno del partito. I vantaggi sono evidenti,però: il partito sembra essersi ringiovanito di vent’anni, ha una forza propositiva mai vista prima e riesce, con incredibile regolarità, a determinare l’agenda politica del paese. Vi sembrerà strano, ma tutto è spiegabile analizzando le dinamiche internettiane dei due schieramenti: guardatevi il sito dei Labour e guardate la vivacissima blogosfera conservatrice. Vi accorgerete di come Tim Montgomerie ci prenda in pieno quando dice “If I were the campaign strategist for a major political party, I’d certainly be investing heavily in the internet“. Il labour sembra essersene dimenticato, i Tories no. E per ora ha fatto la differenza.

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