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Cameroons are coming

 

Due sondaggi (Icm e YouGov) danno Cameron sotto di 3-4 punti percentuali e Brown sta vivendo una vera e propria honeymoon all’ombra del Big Ben. Fatto salvo tutto ciò, ha ragione Micheal Gove: “the battle of ideas is being fought on David Cameron’s terms.”

E noi rimaniamo convinti che a vincere nei confronti all’ultimo voto sia sempre chi riesce a imporre i temi, a risultare credibile e a non farsi portare dall’avversario sugli argomenti in cui è più debole. La visione Cameroniana della Gran Bretagna di inizio millennio non sarà rispondente all’ortodossia conservatrice ma è certamente la più credibile tra le due, la più coerente e la meno improvvisata.

Brown pagherà, nel lungo periodo, l’eredità pesantissima di Tony Blair e la mancata elezione diretta al ruolo che ricopre. Il paragone è forzato e me ne rendo conto, ma Tony Blair sta a Margareth Thatcher come Gordon Brown sta a John Major. Brown e Major sono, nella migliore delle ipotesi, ottimi comprimari. Dettare il ritmo politico di una sfida è un’altra cosa, una cosa da Cameron.

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