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Lo spartiacque

  Prima e dopo. Chi diceva che il mondo non sarebbe stato più lo stesso non era un pazzo apocalittico ma leggeva perfettamente dentro quell’evento. C’è stato un mondo precedente all’undici settembre e un mondo che è venuto dopo. Un mondo fatto di sfide rinnovate, di battaglie da iniziare, di libertà da difendere e da conquistare. Un mondo dove, improvvisamente, ci siamo sentiti tutti meno sicuri, tutti in pericolo. Un mondo che ci ha imposto, giorno dopo giorno, scelte difficili e dirimenti, come un gigantesco muro di Berlino permanente: o di qua o di là. Non è facile questo nuovo mondo post 11 settembre, tutt’altro. E’ un mondo difficile e complicato in cui tante, troppe incognite rimangono ancora da decifrare. Un mondo dove non sappiamo cosa ci sarà dietro l’angolo, cosa ci riserverà il futuro. Viviamo uno stato di allerta perenne, il terrore che possa accadere di nuovo. Una cosa sola, sappiamo, con certezza. Ci hanno spesso accusato di aver diviso il mondo in buoni e cattivi, in bene e male, in giusto e sbagliato. Probabilmente anche noi abbiamo delle colpe, questo è evidente e nessuno lo negherebbe, quel che è certo è che non siamo stati noi a voler dividere il mondo. Quel che è sicuro a sei anni di distanza è che quando il male ha deciso di seminare morte e terrore noi eravamo dall’altra parte, a difendere la vita e la libertà.

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