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Too close to call

 Too close to call” era stato il tormentone della seconda elezione di George W Bush alla Casa Bianca, con Mentana che ossessivamente ripeteva “l’Ohio è too close to call“. Togliete Ohio, metteteci il Friuli Venezia Giulia e potreste avere una radiografia della situazione attuale. Riccardo Illy si ricandiderà, così assicurano dalle parti di Trieste. Edi Snaidero lo sfiderà, assicura l’entourage arancione da Majano. Due imprenditori contro, un friulano e un triestino, uno a destra e l’altro a sinistra. C’è tutto per una partita sul filo di lana. E puntualmente arriva il sondaggio SWG: Illy 41%, Snaidero 36%. Con due avvertenze: il 15% di indecisi e un dato di coalizione ribaltato. La Cdl supera il 53%, il centrosinistra (fu Intesa Democratica) che non arriva al 45. Illy sa una cosa, e la sa meglio di chiunque altro: se riesce a stoppare l’emoraggia dovuta all’effetto Prodi, stante così le cose, le elezioni le vince lui. Perchè è il Presidente uscente, perchè piace un pò a tutti, perchè tra gli indecisi e i “non politici” va fortissimo. Snaidero è un’incognita, almeno politicamente. L’immagine è quella dell’imprenditore friulano, legatissimo alla famiglia, alla sua terra, alla sua gente. Il tema, però, è un altro: reggerà la sfida politica? Gestire un’impresa è cosa difficilissima, fare politica per chi non ne mastica ancor di più. Tolti gli indecisi, tra gli schierati Snaidero sta 4 punti sotto la sua coalizione, mentre Illy porta al centrosinistra 8 punti di valore aggiunto. Non è poco, tutt’altro. Per quanto sieda sulla macchina migliore tra le due, Snaidero parte due file dietro ad Illy. Mettiamola così: ha la vettura più affidabile e più veloce ma si trova contro il miglior pilota in circolazione. Vincere non sarà facile, il rischio concreto è quello, alle prime scaramucce, di mandare fuori giri il motore.

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