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Nasce la nuova Udine: la Relazione Programmatica

Sempre in tema di Congresso Cittadino, inizio ad incollarvi qui la Relazione Programmatica con cui Blasoni è stato eletto Coordinatore. Una relazione che, come potrete leggere, è il frutto di un lavoro iniziato 8 mesi fa e che ha ricompattato il partito attorno ad un progetto di rilancio comune. Il partito Partiti, congressi: il tema può apparire da un lato minimalista, dall’altro l’espressione di una modalità della politica anacronistica, in un tempo in cui le categorie tradizionali (a paradigma quelle di destra e sinistra) e i loro codici perdono parzialmente significato. Questo per le evoluzioni profonde di un’epoca capace di esprimere dicotomie prevalenti di tipo economico: ricchi e poveri nel mondo; di conoscenza: digital divide e financo religiose con il riproporsi di una contesa tra i fondamenti Cristiani dell’identità europea ed un Islam che è categoria della politica prima ancora che della religione. Nel dibattito di questi giorni prevalgono istanze civiche, a ben interpretarle, se non qualunquistiche: l’antipolitica o più precisamente l’anti-partitica, dato che i principali destinatari degli strali di alcuni sono proprio i partiti. Nondimeno per molti di noi, che pure colgono l’esigenza di un cambiamento, che pure hanno aderito a Forza Italia anche per il superamento delle liturgie del passato, nondimeno dicevo per molti di noi rimane forte la convinzione che solo il radicamento, che solo il dibattito tra forze politiche organizzate siano la risposta prima, plausibile e democratica, alle esigenze di partecipazione di tutti alla costruzione della società e delle sue regole. Non innanzitutto perché questo sia un dato costituzionalmente sancito, piuttosto perché netta è la sensazione che la acritica contestazione, il movimentismo di maniera, la demagogia fatta bandiera siano foriere di una sorta bellum omnium contra omnes e non di una dialettica positiva incentrata sul dove andiamo, sul cosa faremo e su cosa ci aspettiamo per le generazioni a venire. Deputata a  rispondere è la Politica; a livelli diversi, in un’ottica di sussidiarietà e con uno svolgimento che parte proprio dalle realtà comunali. Parlare di Politica in senso alto e parlare di Udine non è incoferente, tutt’altro. Dopo sette anni, democraticamente, si celebra nel capoluogo il Congresso: qui gli iscritti stabiliscono linea politica, esprimono un gruppo dirigente, indicano gli obbiettivi per la città. Su ciò non vi debbano essere ombre né valgono considerazioni formali. Il Congresso è uno strumento di democrazia diretta, di partecipazione, di mediazione rispetto alle istanze della società e non l’assemblea generale di Jean Jacques Rousseau. In un bel saggio Colin Crouch dice l’Occidente  o meglio, la sua democrazia, malati perché si è fortemente ridotto lo spazio di partecipazione.  Non è così per il nostro movimento. Va superata ogni autoreferenzialità per comprendere che l’iscritto è la cellula prima, l’elemento cardinale fondante della casa comune “Forza Italia”. Di più, la sussidiarietà locale non è affermazione di maniera: dalla rivalutazione dei militanti all’apprezzamento di un più ampio ruolo del movimento e dei suoi organi. Partito leggero sì, tuttavia partito nelle premesse, nella dialettica, nel senso alto della compartecipazione degli iscritti alle scelte e alla costruzione della linea politica. Da questo non si può prescindere: è l’elemento fondatore e informatore della nostra mozione programmatica.

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