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ManciaGate/2: C’è un precedente

Stamattina arrivo in ufficio presto e trovo una busta chiusa sulla mia scrivania. Penso a una missiva intimidatoria (ce ne sono state ben tre in precedenza,ndr), la apro con circospezione temendo possa esplodere e invece ci trovo una lettera anonima che racconta un precedente di cui non ero a conoscenza, altrimenti non avrei mai fatto quella scommessa. Il riassunto del documento anonimo è questo: correva l’anno 1986. L’azienda Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (ALFA), diventata  Alfa Romeo grazie all’ingresso negli assetti societari  dell’Ingegner Romeo, è in vendita. A gestire il tutto l’Iri di Romano Prodi; possibili acquirenti l’americana Ford e l’italianissima Fiat. Il nostro, filoamericano da sempre, è convinto che la spunterà la casa statunitense. Qualcun’altro crede che no, vincerà la Fiat. Scommettono, cifre altissime per l’epoca, e aspettano il risultato. Come saprete tutti, vince la Fiat e il nostro omologo scommettitore onesto va a riscuotere. L’Amerikano non ci sta: barcolla ma non molla. Tratta, rimanda, chiede transazioni, minaccia querele e guerre mondiali, poi il colpo di genio: “nessuno ci può garantire che dietro la Fiat non ci sia la Ford. In fondo Fiat vuol dire proprio questo: Ford Italia Automobili Torino.” L’onesto scommettitore di allora rimane con un pugno di mosche in mano e non sa che dire. E’ un giovane studente che teme ritorsioni dall’impero americano in caso di proteste e lascia stare tutto. Ma adesso, grazie a questa anonima missiva, il caso è riaperto: ora siamo in due e entrambi abbiamo una cena che ci deve essere pagata! Facciamo una class action, cribbio!

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