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Protest! [03-11-2008]

Dopo una mattina sonnacchiosa, facciamo il giro degli headquarters repubblicani nella Prince William County. Domani sera il PWCGOP organizza un “Victory Party” in pizzeria per seguire lo spoglio delle schede. Facciamo un salto sul posto per assicurarci che ci sia una connessione wi-fi per il nostro liveblogging. Ci accolgono una bandiera a stelle e strisce abbracciata a un tricolore e un cartello “wi-fi spot”. Un doppio segno del destino?

Dopo un bacon cheeseburger da “Five Guys” (ottimo e abbondante), faccio un salto da Real American Barber per farmi tosare il pelo in eccesso. Poi decidiamo di andare all’hq di Woodbridge per vedere se c’è qualche lavoretto da fare. Non ci sono problemi per accompagnare la gente a votare, ci dicono, perché i volontari sono molti e molto motivati. Meglio così. Proprio mentre stiamo per tornare alla nostra attività preferita (lo shopping), un distinto signore entra nell’ufficio per chiedere qualche cartello in prestito: vuole andare al rally di Obama a Manassas (a poche miglia da qui) “to protest”. Vinco le iniziali resistenze di Simone, raccattiamo qualche cartello “rubato” all’ultimo rally di McCain e seguiamo il tizio in macchina fino a Manassas. I repubblicani saranno almeno una cinquantina (Simone adesso è più tranquillo), di cui almeno la metà attivisti pro-life. Molti i cattolici, moltissimi i ragazzi (non tutti in età di voto, purtroppo).

Chi mi conosce sa benissimo che non sopporto neppure l’idea di stare in piedi per più di 5 minuti. Stavolta ci resto due ore, sfidando insieme ai miei improvvisati amici la folla obamista che ci sfila intorno. Con Simone, ci scambiamo i cartelli “Virginia is McCain Country” e “Taxpayers for McCain/Palin”. Ma, soprattutto, ci divertiamo come pazzi. Le ragazze e i ragazzi repubblicani salutano educatamente tutti gli “avversari” politici che passano. E la gran parte degli “avversari” risponde, altrettanto educatamente, al saluto. Noi due, poveri italiani, siamo sbigottiti. I più giovani, ogni tanto, provano a rispondere alle provocazioni (mai troppo spinte, per la verità) di qualcuno. Ma i più anziani li richiamano immediatamente all’ordine: “Niente insulti, rispettate la democrazia”. La posta in gioco è alta, ma c’è una linea che nessuno può oltrepassare. Almeno negli Stati Uniti d’America.

Con il cuore gonfio di democrazia, ci manca solo il riempimento della “panza”. E chi può riuscirci meglio di “The Original Steakhouse & Sports Theatre“, visto che stasera – al Monday Night di football – i Washington Redskins giocano contro i Pittsburgh Steelers? Il posto è eccezionale, tutti tifano per i Redskins (la squadra di casa, qui) e la mia New York Strip da 14 once, well done, è al di là del bene e del male. Si torna a casa per fare la nanna. Domani sarà una lunga nottata. Speriamo.

p.s. Qui, in ordine sparso, le foto di oggi.

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