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Sicuri?

La Moratti ci ha messo il carico e ha rilanciato con insospettabile tempismo il tema del disagio giovanile, dell’alcolismo, dei divieti. L’ordinanza del Sindaco di Milano è sbagliata, politicamente e giuridicamente. Lo spiega, in maniera davvero impeccabile, Carmelo Palma su Libertiamo.it. Sul tema si è sempre speso molto l’amico Anzolini dell’Udc, che sul Messaggero Veneto di oggi rilancia l’idea di “un’ordinanza anti-alcol” con un “forte valore sia simbolico che preventivo”. Siamo tutti d’accordo che occorra riflettere sulla diffusione del consumo di alcolici tra giovani e giovanissimi. Quello su cui non ci troviamo è il ruolo dello Stato e delle leggi. Se la norma e i provvedimenti vanno giudicati per il loro valore “preventivo” e, quindi, per i risultati che raggiungono allora dobbiamo avere l’onestà di ammettere che l’economia (e  il diritto) della proibizione non hanno mai funzionato (qui). Sul dato “simbolico” non abbiamo il minimo dubbio sul fatto che si stiano confondendo i piani: allo Stato spettano altri compiti, non quello di intraprendere battaglie culturali a colpi di divieti, peraltro inefficienti. In una concezione di Stato Liberale, con un forte accento sull’etica della responsabilità individuale, meglio sarebbe investire sull’informazione e sulla responsabilizzazione dei nostri giovani. Per una volta, e capita molto di rado, sono d’accordo con il sindaco Honsell: reinvestire in campagne di informazione una parte degli utili che il Comune percepisce grazie alle pubblicità di alcolici o grazie all’affitto di spazi per la somministrazione di alcol. Certo, non è carino, prendere lezioni dalla sinistra anche su questo tema.

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