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Pochi politici – un solo parlamentare – qualche intellettuale e tantissima gente comune: forse era tutto prevedibile, ma e’ certo che sono destinati a fare notizia e a sollevare polemiche anche i funerali di Carlo Sgorlon svoltosi oggi a Udine. C’erano le istituzioni rappresentate dal presidente della Regione, Renzo Tondo, e dall’assessore alla cultura, Roberto Molinaro, dal sindaco di Udine, Furio Honsell, e dall’assessore alla cultura, Luigi Reitani, c’era l’assessore alla cultura della provincia di Udine, Elena Lizzi (in rappresentanza del presidente impegnato all’estero) e due consiglieri regionali, Giorgio Baiutti (gia’ sindaco di Cassacco) e Massimo Blasoni. Poi nessun altro.Si sono notate soprattutto le assenze dei parlamentari – presente solo il senatore Mario Pittoni (Lega Nord) – e degli intellettuali (si sono notati Tullio Avoledo e Arrigo Poz) che, forse, avrebbero potuto essere anche un po’ piu’ numerosi. Per tutti hanno parlato la flautista Luisa Sello (amica di famiglia) che ha ricordato Sgorlon con una autentica poesia e il regista Marcello De Stefano che ha ricordato un dialogo con Dacia Maraini sull’autore del ‘Trono di legno’ per dire che ”la fede e la forza dello spirito lo hanno salvato essendo stato in vita dimenticato dall’intellighenzia ‘trasgressiva”’. Assenti anche il vescovo Andrea Bruno Mazzocato e gli ‘emeriti’ Pietro Brollo e Alfredo Battisti cher si sono pero’ fatti rappresentare da mons. Luigi Gherbezza il quale, per ricordare Sgorlon, ha letto e commentato l’ultima pagine del ‘Filo di seta’ quando Sgorlon racconta la morte del beato Odorico da Pordenone al suo rientro dall’avventuroso viaggio nel Catai. Ansa

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